Una bella prestazione. Una vittoria corroborante. I granata vincono, con merito, a Chiavari. Protagonisti di un bel primo tempo. Intimoriscono più volte l’avversario e passano in vantaggio con una delle solite sortite di Coda. Una prima frazione di gioco che non ti saresti aspettato, ma che premia la buona predisposizione, alla manovra, della squadra.

Alla ripresa del gioco, nella inevitabile reazione dei padroni di casa, si materializza, finalmente, la compattezza della retroguardia Salernitana. Caputo e soci esercitano una supremazia territoriale che mai riesce ad impensierire Gomis. Il portiere viene chiamato soltanto ad un lavoro di ordinaria amministrazione.

Il canovaccio della partita, nel secondo tempo, è quello che preferisce Bollini. Squadra raccolta, rare le sortite di Improta e Sprocati. Coda che fa reparto da solo, in  avanti, tenendo costantemente impegnata la difesa avversaria. 

Una Salernitana operaia, senza fronzoli e dedita al sacrificio mette in cascina tre punti di platino. Notevole lo sforzo fisico a centrocampo nel contenere la pressione dei padroni di casa che vengono validamente contrastati sull’asse mediana del campo. Nel momento di maggiore pressione dei biancocelesti Pinzani sventola sotto il naso dei granata, che abusano forse un po’ troppo in falli tattici, più di un cartellino giallo. Ne fa le spese Zito, ormai esausto, giustamente espulso, per doppia ammonizione, nel momento topico della gara.

In inferiorità numerica, l’inevitabile decisione di Bollini di rinserrare le fila, rende ancora più sterile la reazione dell’Entella. I biancocelesti non trovano più spazi per andare alla conclusione ed anzi concedono il fianco a un paio di sortite granata che avrebbero meritato maggior fortuna. Una sontuosa doppia conclusione di Ronaldo, allo scadere, ha fatto gridare al gol. Sarebbe stato un giusto premio.

La Salernitana migliora la sua classifica riavvicinando la zona nobile. Cinque punti in tre gare (delle quali due esterne) sono un buon bottino. Bollini e la squadra, tutta, stanno rispondendo in maniera adeguata a quel “meritateci” esposto anche in Liguria dagli ultras della curva Siberiano al seguito. Occorre continuità. Indispensabile per riportare i tifosi allo stadio e riaccendere l’entusiasmo dell’Arechi. L’allenatore granata deve saper trovare la giusta quadra nell’espressione del gioco. Soprattutto nelle gare interne. La prima riprova domenica prossima, quando scenderà in riva al Tirreno l’Ascoli.

Nel frattempo il “Magno” Claudio è impegnato in importanti vicende di politica sportiva. Sta giocando una personale partita, importantissima, che riguarda il suo ruolo futuro all’interno del sistema. Non tutti gradiscono la sua presenza. Trova oppositori in chi osteggia taluni suoi atteggiamenti. Per lui però parlano i numeri. La sua candidatura alla presidenza della Lega di serie B appare comunque un diversivo. Nonostante l’ostracismo, manifesto, di qualcuno si ha la sensazione che Lotito verrà confermato nel suo ruolo in seno al Consiglio della Lega di serie A e continuerà quindi a rappresentarla in Federcalcio. Alla guida della serie cadetta, estromesso Abodi, potrebbe approdare un volto nuovo, un manager esterno a tutte le componenti. Il “Magno” tiene e molto anche a quello studio, a lui riservato, al quinto piano di via Allegri. Scalzarlo non sarà semplice e tra buoni amici non sarà difficile trovare un accordo con Cosimo Sibilia e Renzo Ulivieri i grandi elettori, assieme a lui, di Carlo Tavecchio.

L’arrivo della primavera contribuirà (aiuterà), inevitabilmente, a diradare tutte le nubi. Statene certi!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 marzo 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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