Una vittoria preziosa contro un avversario non trascendentale. La Salernitana avrebbe meritato il vantaggio, negatogli da un paio di sontuosi interventi del portiere delle Rondinelle, già nel primo tempo. Una partita votata all’attacco. C’è da dire che l’avversario di turno, imbottito di giovani, non è che abbia opposto grande resistenza. Il gioco del Brescia rispecchia, in toto, la sua classifica.

Non ha convinto appieno il centrocampo. Minala non era nella giornata migliore. Zito, terzo sulla sinistra dell’asse mediana del campo, non è apparso a suo agio. Ma si sa, quello che conta è il risultato. Nulla da obiettare sull’impegno della squadra, sulla determinazione e sulla dedizione nel sudare la maglia.

L’argomento principe ruota sempre attorno all’utilizzo di Rosina. Alla sua posizione in campo. Viene da fare una riflessione. Il capitano, le cui qualità tecniche sono indiscutibili, non è più giovanissimo e quella chiamata ad agire su una vasta zona del campo potrebbe penalizzarlo. Raramente giunge, determinante, alla conclusione. Diremmo che ha smarrito la via dell’area avversaria. Spesso, chiamato ad un faticoso lavoro di ricucitura lascia Coda, isolato, nelle praterie della difesa avversaria.

La pochezza tattica del Brescia non ha impensierito più di tanto i granata. Il primo gol nasce da una dormita generale della difesa lombarda che ha permesso a Coda di infilarsi indisturbato tra le maglie avversarie. Alla retroguardia granata non è mancata la solita “distrazione” che poteva costare cara. Solo la prontezza di Gomis e l’imprecisione dell’attaccante avversario ha permesso di evitare il pareggio.

Nella girandola delle sostituzioni è successo un po’ di tutto. Prima Bollini si è schierato con un centrocampo a cinque riportando Zito sull’esterno di sinistra. I crampi che hanno assalito i muscoli di Sprocati hanno poi facilitato le mosse e favorito il raddoppio. L’ingresso in campo di Donnarumma ha restituito vigoria alla fase offensiva della Salernitana. Coda e lo stesso Donnarumma mandati in campo contemporaneamente offrono un potenziale d’attacco non indifferente. Bollini dovrebbe lavorare su una soluzione di questo tipo. Magari accentrando Rosina alle spalle dei due attaccanti. Il campo, per il capitano, potrebbe risultare accorciato ed il suo contributo al gioco potrebbe risultare determinante.

Nel convulso finale e prima dell’ingresso in campo di Bittante abbiamo anche notato il tentativo operato da Bollini di portare Antonio Zito a difendere (?) sulla destra, dove Coly creava qualche problema con le sue incursioni su quel lato.

Quattro punti in due partite riportano la Salernitana in una zona di grande tranquillità nella classifica. Allungare la striscia positiva nel confronto ligure con l’Entella (ri)avvicinerebbe ancor più l’ambiente alla squadra. Tutti gli striscioni ed i cori di contestazione, di recente esposizione, finirebbero nel dimenticatoio. A dodici giornate dalla fine della stagione regolare, con 36 punti a disposizione, tutto può ancora succedere. Il valore delle contendenti non è trascendentale.

Provarci non è certamente peccato. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 marzo 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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