Questa mattina i titoli di quotidiani e siti web parlavano chiaro, quasi all'unisono: Esordio positivo per Colantuono. In effetti vincere alla prima partita, dopo soli tre giorni di lavoro e su un campo ostico come quello della Virtus Entella non era facile. Eppure la Salernitana di Stefano Colantuono è riuscita nell'impresa, anche se aiutata da un pizzico di fortuna. Il salvataggio di Vitale sull'incornata di Diaw, il rigore parato da Adamonis ma non calciato benissimo dallo specialista Troiano e la dinamica che ha portato al secondo gol hanno sicuramente agevolato la compagine granata che però era in credito con la dea bendata.

Ovviamente l'intento di questa analisi non è quella di minimizzare i meriti della Salernitana e di Colantuono, anzi. Il tecnico romano ha fatto tutto quello che doveva fare. Analizzare al meglio il materiale umano a disposizione, applicare una sua idea di gioco e mettere i giocatori in condizione di dare il massimo. Certo, in attacco manca un centravanti di sfondamento capace di far reparto da solo, ma con esterni come Gatto e Sprocati ed un rifinitore di qualità come Kiyine, questa lacuna può essere colmata. 

Colantuono ha avuto soprattutto il merito di restituire serenità ad un gruppo che da qualche settimana era caduto nella paura di vincere. "Gli episodi ci hanno premiato" ha detto Fabiani a fine partita, ed in effetti è stato così. Ma questo, ribadiamo, non deve minimizzare quanto fatto da Colantuono il quale è stato perfetto anche dopo il triplice fischio. In sala stampa il tecnico ha analizzato con grande onestà una prova buona ma che non deve dare adito a voli pindarici. E poi è stato particolarmente apprezzato il gesto di condividere con tutti, Bollini compreso, i meriti di un successo che potrebbe cambiare il volto della stagione granata.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 dicembre 2017 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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