Volendo analizzare in maniera distaccata la prestazione della Salernitana contro la Virtus Entella, il risultato maturato in campo va accolto con non poca soddisfazione. L'Entella è ormai una realtà consolidata del campionato cadetto, una squadra che non nasconde di puntare a traguardi importanti, magari ad uno storico salto in Serie A per fare da eco a quelli di Sassuolo, Frosinone, Carpi e Crotone degli ultimi anni. Un punto che però è arrivato dopo 90' poco entusiasmanti, in cui forse è venuto meno quell'equilibrio visto contro Benevento e Brescia, gare in cui era rimasto fuori dall'undici titolare Alfredo Donnarumma, ieri tornato a giocare al fianco di Coda. 

Può dunque Donnarumma rappresentare un problema per la Salernitana? Assolutamente no. Donnarumma può e deve rappresentare un patrimonio per il club di via Allende, così come Coda è ormai una certezza. C'è poi Rosina, il terzo tenore granata; l'ex Zenit può essere il giocatore in grado di spostare gli equilibri se gestito bene. Appunto. Quello che meno ha convinto della Salernitana vista all'opera ieri, è stata proprio la collocazione tattica di Rosina, il quale ha vestito i panni della mezzala destra "costringendo" inoltre Odjer a spostarsi sulla sinistra dove, nonostante una discreta prova, ha faticato non poco. 

A questo punto viene da chiedersi se Coda, Donnarumma e Rosina possono giocare insieme. Per ora il campo dà esito negativo, ma Sannino può e deve avere la capacità di trovare il giusto equilibrio con i tre giocatori più importanti a disposizione. Questo però non vuol dire che Rosina debba giocare sempre. Se Donnarumma e Coda sono stati accanonati a Cesena e l'ex Teramo anche contro Benevento e Brescia, è giusto che anche il fantasista calabrese venga sacrificato quando necessario. In nome di un equilibrio tattico sempre necessario. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 ottobre 2016 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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