Una rondine (da sola) non fa mai primavera. E’ però foriera di novità, positive ed importanti. Questo il messaggio che la “banda” Bollini ha lanciato sabato. Da Frosinone. Nuove motivazioni. Un clima totalmente diverso che si respira nel gruppo. Qualche scelta, inaspettata, che è apparsa subito azzeccata. Che dire, per esempio, del rivitalizzato Laverone inserito inusitatamente a centrocampo (Sannino lo aveva riposto nel dimenticatoio) e di Rosina restituito al suo ruolo più congeniale.

Si dirà che è troppo presto per trarre conclusioni che potrebbero risultare affrettate. Nulla da eccepire in quel senso, ma la vittoria al “Matusa”, per come è maturata, è stata troppo bella per non far “brillare” agli occhi prepotenti segnali di crescita.

Anche in quel messaggio, trasversale, inviato dalla dea bendata. Con una fortuna avversa ed in tempi di “sannina” memoria, Coda, più che probabilmente, avrebbe sbattuto sul portiere avversario in quella galoppata conclusasi con il terzo gol che, credibilmente, ha messo in ghiaccio la vittoria granata.

Attenzione, non si tratta di una metamorfosi, che sempre gol su palla inattiva ha subito la sempre distratta difesa. Bollini in questo senso avrà il suo bel da fare. Occorreranno conferme, ma il segnale di un radicale cambiamento di mentalità è sotto gli occhi di tutti.

Si temeva il mese di dicembre per quel calendario. Oltremodo ostico. Non è iniziato affatto male se in due trasferte, ritenute oltremodo proibitive, si sono portati a casa tre punti. Una vittoria, nel prossimo turno casalingo, contro il Carpi di Fabrizio Castori farebbe alzare l’onda positiva che si sta cavalcando.

Donnarumma di nuovo in “panca”. In un attacco schierato a tre per lui non c’è posto. Rosina garantisce la qualità  e Improta la necessaria copertura quando la squadra non è in possesso di palla. Donnarumma, in un attacco a tre, diventa l’alternativa a Coda. Sugli esterni non si troverebbe a suo agio (ci aveva già provato  a suo tempo, inutilmente, Torrente). Coda con le sette reti messe a segno e con la splendida condizione di forma che sta attraversando risulta, nel presente, un “intoccabile”. Tanta roba la deviazione al volo ed in anticipo sul primo gol quanto quella “rapina”, con fuga da centrocampo, in occasione della doppietta. A questo aggiungasi che Caccavallo, alla necessità di utilizzo, ha maggiori e migliori caratteristiche da esterno rispetto a Donnarumma.

Concludendo. Sembra proprio un bel dicembre, in riva al Tirreno. “Sognano” un clima mite e più sereno anche quei 700 che erano esultanti in curva al Matusa. Ora la “parola” passa alla squadra. Dimostrare, sin da sabato prossimo, che le cose sono realmente cambiate e che si “vive” nello spogliatoio con maggiore serenità. Cominciando, magari, da Antonio Zito. Un nome non a caso.

In definitiva, uno “sgambetto” a Fabrizio Castori, peraltro poco rimpianto nella sua breve esperienza in granata, servirebbe a rendere più concrete quelle ambizioni di play off mai sopite.

Anche nelle aspettative, mai celate, del “Magno” Claudio. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 dicembre 2016 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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