Era giusto attendersi spettacolo in abbondanza per la sfida tra Salernitana e Bari, e così è stato. Quattro gol, due squadre che giocano a viso aperto pur ballando un po' troppo in difesa. Lo spettacolo però c'è stato anche sugli spalti, dove oltre 16000 spettatori hanno dato dimostrazione di cosa vuol dire tifare. 90' senza un istante di silenzio, il tutto accolto dalle coreografie delle due curva. La Siberiano ha accompagnato l'ingresso delle squadre in campo con un lancio di coriandoli bianci, rossi e granata. La Curva Nord invece ha formato una scacchiera biancorossa. Attimi entuiasmanti, preceduti dal rinnovo del gemellaggio avvenuto all'esterno dello stadio Arechi.

I tifosi di Bari e Salernitana si sono ritrovati all'esterno del settore Tribuna per sugellare un'amicizia ultratrentennale. Tutti dietro un unico striscione, tra fumogeni, bandiere, drappi e cori. La festa era cominciata qualche ore prima, con tanti baresi per le strade cittadine a bere e mangiare con i fratelli salernitani. Durante i 90' minuti ognuno ha fatto lealmente il tifo per la propria squadra, fischiando i giocatori meno graditi (Improta è il "nuovo" Zito) ed esultando con gioia, ma con rispetto, ai gol della rispettiva formazione. Una bella risposta a chi ha alimentato, inutilmente, polemiche su uno degli aspetti più belli del calcio.

Lo spettacolo però come dicevamo c'è stato anche in campo. Tra elementi d'esperienza e giovani dai piedi d'oro, non è mancato nulla. Quattro gol diversi da loro ma comunque apprezzabili. E poco importa se il secondo di Rossi sembra essere viziato da una posizione di fuorigioco: l'impulsività con cui l'attaccante granata è andato al tiro vale il prezzo del biglietto. Salernitana e Bari, in campo e sugli spalti, hanno offerto uno spettacolo unico e che meriterebbe ben altri palcoscenici.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 novembre 2017 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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