La recente conclusione del campionato porta a delle riflessioni generali, inevitabili, che di questi tempi diventano il “pane” quotidiano dei media e dei tifosi. A Salerno con enfasi maggiore. Gli argomenti sul banco sono tanti, notevoli, succosi. Claudio Lotito che si candida alla poltrona presidenziale della serie B. L’eventuale, inevitabile, trasferimento della proprietà. Le dichiarazioni criptiche, dello stesso Lotito e di Mezzaroma, sul futuro della Società. “Tormentoni” che accompagneranno l’estate dei tifosi e dell’ambiente granata.

Sul successo del “Magno” nella scalata al vertice dirigenziale della cadetteria aleggiano diverse nubi. L’atteggiamento ostativo di Stirpe (Frosinone) e di altri presidenti, Oreste Vigorito incluso, mette in forte dubbio che si possa arrivare ad una conclusione nella assemblea elettiva convocata per il prossimo 25 maggio. Il rischio che si vada al commissariamento, anche della serie B, è notevole. In alcune stanze si tende a fare un torto a Lotito. Si guarda più al carattere della persona che alle sue indiscusse doti manageriali. Da non dimenticare il ruolo che recita nella vicenda il presidente del Fosinone, da sempre fornitore, con la sua azienda, della Fiat. E’ risaputo, al proposito, che la Juventus è apertamente schierata contro il “Magno”. Un peccato per la categoria. Un intoppo di non poco conto. Lotito manager è un leader anche nel sistema calcio. Sarebbe l’unico in grado, per capacità e per le esperienze maturate (in Figc, in Lega di serie A, alla Lazio ed a Salerno), di riequilibrare i conti della categoria e di conferire notevole consistenza finanziaria alle risorse per la B.

Si andasse verso il commissariamento della Lega cadrebbero tutte le ipotesi di trasferimento della proprietà della Salernitana. I tifosi granata hanno iniziato ad apprezzare l’iter programmatico di Lotito e Mezzaroma. La solidità, non solo finanziaria conferita al club è sintomo, per i tifosi, di grande garanzia. Il ventilato abbandono del primo, in passato a volte contestato, sta allarmando l’ambiente granata. Vero è che Mezzaroma non ha mai dato grandi segnali di “innamoramento” per il mondo del calcio. In questo momento si è collocato in una posizione marginale. Di attesa. Con Claudio Lotito affaccendato si teme un ridimensionamento delle prospettive. Nella realtà il “Magno”, che è il vero volano del management calcistico della Salernitana, pur svuotato della sua quota di capitale sociale rimarrebbe un occulto quanto prezioso “consigliere”. Le indispensabili dichiarazioni di facciata lasciano il tempo che trovano. I due cognati mal sopportano il ruolo di comparse. La squadra allestita per il campionato appena concluso possedeva tutti i numeri per inserirsi in zona play off. Che si sia fallito quell’obiettivo non li ha soddisfatti. In rapporto agli investimenti, all’immagine, alle credenziali sul territorio. Per orgoglio personale.

I prossimi dieci giorni non condurranno a nessuna novità di rilievo. Sullo staff tecnico/sportivo. Sulle conferme e sulle partenze. Standby assoluto in attesa delle mosse “lotitiane” e del suo futuro da dirigente di Lega.  Anche per i movimenti dei calciatori ci sarà da attendere. Il “mercato” entrerà nel vivo dopo l’esito dei play off. Coda portato in ritiro con la Lazio potrebbe non essere soltanto una ipotesi “fantasiosa”.

Riguardo al prossimo futuro della società, i tifosi della Salernitana possono dormire sonni sereni, il club gestito da Lotito e Mezzaroma non è attualmente in vendita né in fase di “dimagrimento”…

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 maggio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
vedi letture
Print