In campo una squadra confusa, nervosa e messa sotto per lunghi tratti. In tribuna un co-patron che ha guardato quasi con aria di sfida i 6717 spettatori presenti sugli spalti, o almeno coloro i quali dalla Curva Sud Sibertiano lo hanno legittimamente contestato. É questa la fotografia della partita andata in scena ieri pomeriggio all'Arechi tra Salernitana Cittadella.

Una partita segnata dalla contestazione dei tifosi granata nei confronti di Claudio Lotito più che dalla prestazione, a dir poco deludente, di Tuia e soci contro un Cittadella in palla e che ha rispettato quanto detto dalla classifica. Prima 15' di vuoto, poi cori e striscioni contro la proprietà, invitata a puntare in alto o in caso contrario a passare la mano. Un fattore imponderabile, come ama dire Lotito, dato che il co-patron non si sarebbe aspettato una simile reazione da parte della torcida granata dopo il tentativo di ammaliamento di metà settimana. Un tentativo mal riuscito e che forse ha solo peggiorato la situazione.

Per quanto concerne le questioni di campo, il Cittadella ha dato una sonora lezione di calcio agli uomini di Colantuono, quest'ultimo apparso confuso su alcune scelte ma allo stesso tempo costretto a lavorare con una rosa che ha tanti limiti di natura strutturale. La salvezza resta alla portata dei granata ma a preoccupare è il nervosismo sempre più evidente: col Cittadella sono arrivate altre due ammonizioni pesanti che, aggiunte all'infortunio di Monaco, costringeranno Colantuono a rivoluzionare la squadra per la gara crocevia col Brescia.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 aprile 2018 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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