Una Salernitana disarmante e stordita si offre colpevolmente alle bordate del Frosinone, ferendosi. L’arbitro Fabrizio Pasqua (nell’occasione inadeguato e non nuovo a certe decisioni) infierisce, dandole il colpo di grazia. Questa, con estrema sintesi, la lettura della gara che ha visto i giallazzurri prevalere per 3 a 1 sui granata, all’Arechi.

Bittante, in pessima giornata, si concede, inerme e distratto, agli avanti frusinati. Pronti via, una leggerezza di Tuia in fase di disimpegno ed un grave errore tattico, dell’ex Avellino, regalano il vantaggio agli ospiti. Sul loro raddoppio, Bittante, deve ancora riprendersi dal precedente stato confusionale e deposita il pallone nella propria rete.

Nulla da eccepire sulle distrazioni del difensore. Capita una giornata storta. La sua partenza ad handicap ha annebbiato le idee a tutta la squadra. Nel momento della reazione l’arbitro Pasqua ci ha messo tanto del suo per affossare i granata. Riuscendoci chirurgicamente.

Sorvola su un netto fallo in area ai danni di Minala. Il rigore sul colored era ineccepibile. Allo scadere si inventa un penalty in favore del Frosinone. Tuia, in contrasto sull’avversario e senza sfiorarlo, ha la meglio riuscendo ad allontanare la palla. Pasqua (di delirio, in questo caso) porta la sfera sul dischetto per il facile tre a zero.

Lascia perplessi anche il cartellino rosso sventolato sul muso a Minala. Il ragazzo reo di aver strattonato bruscamente un avversario merita l’ammonizione. Nella mossa successiva non si avvede, a nostro parere, della vicinanza del direttore di gara. Sono situazioni che, nel nervosismo della partita, un “buon” fischietto deve saper valutare.

Nulla da eccepire sulla migliore “quadratura” del Frosinone, come del saper incidere con mestiere nel prosieguo della gara. Resta però il dubbio/sospetto che con un arbitro in giornata migliore (più felice) i granata avrebbero potuto (nella ripresa) tentare il recupero, seppure disperato. Il designatore Stefano Farina ha, tra le mani, una bella gatta da pelare. Nel periodo decisivo della stagione alcuni suoi “fischietti” risultano essere oltremodo stonati.  Nel caso specifico Fabrizio Pasqua, originario di Nocera, proviene dalla sezione di Tivoli. Pensar male è peccato, si usa dire, ma spesso ci si indovina. A Farina, in ogni caso, correva l’obbligo di una scelta più oculata.  

Dispiace per la Salernitana che si presenta molle agli appuntamenti topici del campionato. Non è la prima volta. Dispiace anche per le decisioni di Bollini che, ostinato e testardo (non me ne voglia), persevera con lo schema dei due attaccanti esterni. Donnarumma, sacrificato nel suo impiego, non lo sarà mai (non lo è neppure Joao Silva). Escludendo Rosina. I granata hanno perso una grande occasione per inserirsi in zona play off. A patto, in ogni caso, che si disputino. Gli otto punti che la squadra di Marino gode di vantaggio sul Perugia mettono un grosso punto interrogativo su quella eventualità.

Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, si è agitato provocando trambusto, nel recinto spogliatoi, reclamando per la presenza di persone non autorizzate. Peccato si sia reso conto, in colpevole ritardo, che si trattava degli agenti di Polizia che fanno parte della scorta costantemente al seguito di Claudio Lotito. Tra i due (Lotito e Stirpe) è in atto un “duello” politico sull’egemonia presidenziale della Lega di serie B. Stirpe, storico fornitore della Fiat, sostiene un candidato improponibile e mira assieme alla Juventus al rinvio dell’assemblea elettiva del prossimo 8 maggio.  Il “Magno” appare però in netto vantaggio anche in virtù di un protocollo, ufficiale, sottoscritto dai saggi all’uopo designati. Appare, Lotito, come l’uomo più adeguato per risolvere i problemi legati alla categoria. Un matrimonio, indispensabile, che si deve fare. E quanto prima. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 02 maggio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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