Il pareggio arrivato ieri pomeriggio all'Arechi tra Salernitana Frosinone ha riportato con i piedi per terra i tifosi granata. La vittoria di Avellino aveva, inevitabilmente, portato il morale alle stelle. Quella che ha portaot al match con i frusinati è stata infatti una settimana intensa, ricca di sfottò e goliardia per festeggiare un risultato storico. Al fischio dell'arbitro Serra però i pensieri sono ritornati sul campionato e sul futuro della Salernitana. Nonostante la partenza a razzo del Frosinone, grazie al gol di Schiavi gli uomini di Bollini hanno chiuso la prima frazione in vantaggio. 

Nella ripresa, per oltre trenta minuti, i granata hanno avuto la possibilità di giocare in superiorità numerica facendosi però raggiungere nel finale dal diagonale di Crivello. Un pareggio da non buttare comunque, vista la mole tecnica dell'avversario che non poteva permettersi un'altra sconfitta. Resta però l'amarezza per non aver raccolto l'intera posta in palio: quei due punti in più avrebbero avvicinati la Salernitana in zona play-off, a sole due distanze dalla vetta. Invece i tifosi granata si sono dovuti accontentare di una prestazione in chiaroscuro ed una classifica comunque positiva.

Resta però da chiarire un putno quantomai fondamentale: qual è il vero obiettivo della Salernitana di Bollini? Continuare a galleggiare in cadetteria o puntare in alto? Non perdendo mai di vista il discorso multiproprietà, è giusto essere obiettivi e restare con i piedi per terra. Se l'intento è quello di mantenere la categoria, allora si può parlare di punto guadagnato contro una compagine ben più attrezzata. Se invece si vuole lottare per le zone alte della classifica, allora si deve parlare di due punti persi, in casa, contro una squadra che ha giocato in inferiorità numerica per oltre 30'. Ai posteri l'ardua sentenza...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 ottobre 2017 alle 21:00
Autore: Paolo Siotto
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