Non è certamente mancato l’impegno alla Salernitana che è scesa in campo a Verona. La penalizza fortemente il risultato. Si dirà del macroscopico errore di Della Rocca, che forse avrebbe indirizzato la partita in maniera diversa. Con i se e con i ma, però, non si fanno risultati.

Bollini ancora una volta ha scelto una formazione in funzione dell’avversario. Abbandonando Coda, orfano di tutti, a se stesso. Lasciando a tutto campo Rosina che in quel ruolo non riesce ad incidere sulla partita. Persistono le amnesie in fase difensiva. Il Verona, che gran gioco non lo ha mai dimostrato, nell’arco della gara, rimane sempre schiavo del Pazzini “pensiero”. Il capitano gialloblu arriva alla conclusione con troppa facilità. Tuia madornale e imperdonabile in occasione della prima rete, si perde l’avversario, che lo beffa, all’interno dell’area piccola.

Ronaldo, che pure ha una buona caviglia, non può essere il metronomo di questa squadra. “Spara” lanci sugli esterni che non portano mai a situazioni positive. Non ha “l’ago” che gli permette di cucire gioco e di portare la squadra sul limite dell’area avversaria per rendersi pericolosa.

Per assurdo in un reparto avanzato che già possiede Coda e Donnarumma il problema lo crea l’utilizzo di Rosina. Del quale non si discutono qualità e rendimento. I suoi colpi a palla ferma sono spesso illuminati e determinanti. A Rosina è difficile rinunciare, ma in questa compagine la sua presenza in campo obbliga a scelte tattiche che non sempre risultano essere le migliori e più prolifiche.

Il trend di Bollini, alla guida della Salernitana, non è dei più entusiasmanti. Sette gare tre vittorie e quattro sconfitte. Ha battuto Perugia e Spezia che hanno mandato in campo, per obbligo di condizione fisica, le seconde scelte. Viene da chiedersi se fu vera gloria. Da quello che si è visto ieri al Bentegodi non è ancora riuscito a conferire una sua impronta al gioco.

Bollini, a Verona, aveva la possibilità di giocarsi un “jolly” importante. Si è forse dimenticato della rivalità atavica che regna nei confronti degli scaligeri. Fosse tornato in riva al Tirreno con un risultato positivo avrebbe guadagnato punti importanti nel gradimento della tifoseria. Probabilmente non se n’è reso conto.

Peccato per quegli oltre mille saliti a “spingere” la squadra nell’immenso catino veneto. Una trasferta che raffredda entusiasmi e prospettive. Una classifica che torna a farsi insicura. Che toglie tranquillità ed ambizione. Con il “console” Angelo Fabiani impegnato nelle ultime due giornate di calciomercato. Dovrà liberarsi di qualche pedina ormai in sovra numero e resistere all’assalto di qualche club per Donnarumma. Potrebbe arrivare Sprocati per assestare la zona sinistra dell'attacco. Potrebbero essere utili anche un difensore centrale ed un valido centrocampista.

Al “console” Angelo le idee, valide, non mancano.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 gennaio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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