Due vittorie consecutive della Salernitana si correva il rischio di non ricordarsele. Ora i granata più sulla spinta della volontà che del gioco si sono assestati in una buona zona della classifica. Equidistante (3 punti) tanto dalla zona promozione quanto da quella della salvezza.

Un buon primo tempo ed una ripresa così così. Poco fraseggio a centro campo. Ronaldo volonteroso ma poco lucido. Della Rocca e Busellato sempre sul pezzo. Mastini. Tuia stellare in occasione dell’assist a Coda, coglie la difesa spezzina impreparata. Il resto lo fa il nove granata che quegli inviti  non li spreca mai. Avrebbe meritato la marcatura anche Donnarumma la cui girata, in semirovesciata, si stampa sulla traversa.

L’evidente affanno del secondo tempo apre ai dubbi. Bollini non è ancora riuscito a dotare la squadra di quel gioco e di quella personalità che tutti si aspettano. Si era parlato, prima della sosta, della vittoria, incerta, ottenuta sull’incompleto Perugia. Lo Spezia sceso all’Arechi, di assenze ne aveva in quantità industriale. Basterebbe pensare a Nenè, Piccolo e Sciaudone, per farsene un’idea. Inevitabile che all’allenatore granata si chieda la conferma dinanzi ad avversari più quadrati e competitivi. Bollini ha in ogni caso il merito di aver creato un gruppo coeso e combattivo.

La presenza del “magno” Claudio è stata di buon auspicio. Quasi una sorpresa. Un gesto appropriato, da presidente, che va elogiato. In pochi si sarebbero aspettati che dopo la sconfitta della Lazio, a Torino, Lotito salito il elicottero avrebbe raggiunto l’Arechi. Confortanti anche le sue dichiarazioni sull’immediato futuro che lasciano presagire buone novità sull’assetto della squadra.

Il presidente crede molto in Bollini ed in Minala. La squadra necessita però di alcuni puntelli importanti. L’arrivo di un valido difensore non può dipendere dalla partenza o meno di Schiavi. Come è indispensabile, indipendentemente da Busellato e Della Rocca, la presenza di un centrocampista, con gli attributi, che sappia cucire gioco. Sulla sinistra Vitale, ottimo nella spinta offensiva, non possiede le qualità indispensabili nell’altra fase. Sovente, nel difendere, espone il reparto a grossi rischi.

Confortante il risveglio della curva Siberiano. Il cuore caldo dell’Arechi. Le poche presenze allo stadio sono compensate dal grande incitamento della parte più calorosa del tifo. I sei punti conquistati nelle ultime due gare hanno fatto dimenticare “l’onta” patita ad Avellino. La prossima impegnativa trasferta di Verona rappresenterà per Bollini un banco di prova notevole e potrà rivelarsi quale migliore cartina di tornasole sulle reali ambizioni di questa Salernitana. Il campionato è ancora molto lungo e tutto da giocare.

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 23 gennaio 2017 alle 13:00
Autore: Vittorio Galigani
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