Ci sarà anche Claudio Lotito domani pomeriggio allo stadio Arechi. Il co-patron granata assisterà alla sfida tra Salernitana e Bari che potrebbe dire molto in chiave play-off. Lotito ha annunciato la sua presenza in un'intervista apparsa sulle colonne del Mattino: "Sarò presente all’Arechi per spingere la squadra in una partita importantissima per il futuro del campionato. Adesso bisogna cercare di spingere questa squadra a fare sempre il meglio, guardando avanti con fiducia. Voglio vedere un gruppo unito, determinato, coeso, cinico, ma anche umile. Sono rimaste cinque partite, dobbiamo affrontarle come se fossero cinque finali. Può succedere di tutto".

E quando gli viene chiesto se crede all'obiettivo play-off: "Ci mancherebbe altro. Siamo lì, manca un punto. Adesso dipende tutto da noi. Ma anche dal pubblico che deve essere vicino. Mi aspetto tanta gente sugli spalti. Spero proprio che la tifoseria risponda presente, anche perché non mi sembra che ultimamente ci sia stata tantissima gente all’Arechi. La mia è una chiamata alle armi. Nei confronti di tutti. Chiaramente non mi riferisco ai sempre presenti che non finirò mai di ringraziare. Ma adesso serve l’apporto di tutti. E’ fondamentale che ci sia il pubblico delle grandi occasioni con il Bari per essere il 12esimo in campo e trascinare la squadra alla vittoria”.

Si torna come sempre a parlare dell'articolo 16bis delle NOIF: “Una cosa alla volta. Se dovesse esserci la promozione in massima serie il problema ce lo porremmo dopo. In tal caso sarei costretto a vendere, purtroppo non ci sono alternative. A Mezzaroma? Si vedrà”.


Con Bollini la stagione della Salernitana è radicalmente cambiata: “Il merito è di tutti. Ovviamente anche e soprattutto della squadra. L’allenatore ha ricreato le condizioni per fare esprimere bene ogni interprete. Speriamo che il gruppo resti così: concentrato e affamato. Oggi ci sono due problemi su tutti: la condizione fisica e la concentrazione mentale. Lo stress psicofisico ed il caldo possono giocare brutti scherzi. Le gambe dei giocatori sono come le batterie delle macchine: soggette a consumo, ma possono anche autoalimentarsi. La Salernitana deve pensare al motto dei tre moschettieri: tutti per uno e uno per tutti. Anche quelli che non scendono in campo devono sostenere i compagni e creare la giusta tensione. Chi parte titolare, infatti, deve sapere che scende in campo anche per gli altri e deve dare il 300%. Premio playoff? Se i giocatori ottengono quello che io voglio, sanno che io ho sempre rispettato il lavoro delle persone ed anche dei risultati che producono, ma preferisco non parlare di queste cose per una mia questione caratteriale. Non voglio creare aspettative che potrebbero essere controproducenti. I giocatori sanno che se ottengono risultati avranno anche soddisfazioni personali”.

Sezione: News / Data: Lun 24 aprile 2017 alle 11:00
Autore: ts redazione
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