La Salernitana era a chiamata a rispondere subito e presente a quelle che erano state le difficoltà vissute in terra veneta, ed invece non è mai pervenuta. Colantuono ha avuto a disposizione 15 giorni per recuperare infortunati, limare i difetti della squadra e  migliorare la condizione fisica dei suoi. Il risultato che ne consegue dopo la sosta é una Salernitana che in 180 minuti non è mai stata squadra. Ciò che più impressiona sono le distanze tra i reparti fin dai primi minuti di gioco. A.Donnarumma, uscito tra gli applausi di tutto lo stadio che si dimostra essere pubblico leale e competente,  ha fatto ciò che voleva per tutti i novanta minuti. Si prende una bella rivincita contro la dirigenza campana dimostrando che bisognava credere molto di più nelle sue doti realizzative. 

LUCI: tenui, fioche, spazzate via dal primo soffio di vento. Meglio recarsi in C.so Vittorio Emanuele o al Giardino botanico per godersele perchè all'Arechi sembra mancare l'elettricità. L'unico a lottare sino al novantesimo è Di Tacchio, regalandosi con un gran sinistro da fuori area il  gol della bandiera. Altra unica rasentata sufficienza è quella di D. Anderson che sembra avere benzina nelle gambe e mette un po' di vivacità alla, a dir poco sterile, manovra  granata.

OMBRE: più che ombre siamo per la seconda volta consecutiva a sottolineare il totale black out della squadra. Inqualificabile l' approccio alla partita; dopo la sonora sconfitta di Cittadella non si può essere sotto 3 a 0 dopo soli 25 minuti. Brescia che poteva dilagare in tantissime occasioni e solo la buona sorte a salvare un risultato rocambolesco. Squadra che non reagisce mai agli affondi avversari, Salernitana che subisce impassibile gli schiaffi lombardi. Particolare nota di demerito va a Jallow che per 90 minuti gioca una partita in solitaria, lontano almeno 30 metri da ogni compagno di squadra, persino da Bocalon. Rosina dimostra di non poter giocare partite di questa intensità o comunque soltanto a gara in corso. Castiglia sembra il lontano parente di quello ammirato lo scorso torneo. Ma é tutto il centrocampo granata che non imposta e non difende , sempre in difficoltà contro le frecce bresciane scoccate dall'euclideo Tonali. La retroguardia, Micai compreso, ha perso solidità. Proprio l'estremo difensore granata che più volte ha salvato la retroguardia incappa in una delle peggiori partite della sua carriera. Tralasciando le singole prestazioni, é l'atteggiamento di tutti a destare più  preoccupazioni. La squadra ha perso fiducia , coraggio e sicurezze dell' avvio di stagione. Bisogna capire quanto prima cosa abbia scatenato questa crisi. Ora Colantuono  deve assumersi grandi responsabilità, perché i problemi della Salernitana sembrano essere parecchi e di diversa natura. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo perché lo spettacolo messo in mostra è una squadra senza misure, senza gamba e senza manovra.

Sezione: News / Data: Mar 11 dicembre 2018 alle 21:00
Autore: Daniele Mare
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