Il granata è nel destino di Leonardo Menichini, che dopo la miracolosa salvezza di due stagioni fa con la Salernitana, ha sfiorato nell'anno appena trascorso una insperata promozione in cadetteria con la sua Reggiana, fermandosi soltanto alle semifinali play-off. Il buon "Menico", così chiamato affettuosamente da Lotito, attraverso le pagine del quotidiano Il Mattino, è tornato a parlare di Salernitana, analizzando le nuove strategie di mercato pianificate dai vertici societari:

Co-patron chiari: nel 17/18 niente obiettivi dichiarati, ringiovanimento rosa e spending review. Qualche tifoso storce aprioristicamente il naso.

«Per quanto ne so, Lotito vuol far bene con la Salernitana. Anche con attenzione particolare al bilancio, la società è ambiziosa e vuol dare soddisfazione a una piazza prestigiosa ed esigente. Non userei la parola ‘ridimensionare’, semplicemente il club evita proclami».

La candidatura di Lotito in Lega rischia di influenzare-bloccare il mercato?

«Non so, dico solo che ci vuol poco a sparare ambizioni sui giornali, però diventa dura mantenere le promesse. Meglio subire critiche adesso e poter essere sorpresa in seguito».

Giusto ringiovanire?

«Essere giovani non è un valore a prescindere, ne occorrono di bravi. Il mix coi più esperti può portare lontano. L’importante è che chi arriva abbia caratteristiche in linea col credo tattico del mister».

Nella gestione romana Bollini è il primo ad essere riconfermato a fine stagione.

«Ha fatto un buon lavoro, merita questa possibilità. Salerno è ambiente stimolante ma anche difficile. Non c’è mai tecnico che vada bene, viste le tante critiche mosse dal pubblico magari per amore viscerale».

Giusto privarsi di Coda?

«Intanto è comprensibile l’ambizione di giocare in A. Ha dimostrato di essere pronto. Per una società è difficile spiegare all’ambiente le cessioni eccellenti ma se certi giocatori raggiungono determinate quotazioni c’è da valutare bene ogni aspetto. E poi, trattenere a forza uno scontento non porta da nessuna parte».

Potrebbe esserlo di Donnarumma.

«Ha avuto meno possibilità di Massimo, avrebbe potuto avere più spazio. Resta appetito sul mercato, è un giocatore importante per la B».

Il Benevento, oltre a Coda, ha puntato Odjer. Il ghanese è pronto per la Serie A?

«Con me ha fatto bene, deve però disciplinare qualche entrata un po’ sopra le righe. Ha potenzialità importanti».

Negli ultimi anni molti elementi provenienti dalla Lega Pro hanno reso in B. Consigli per gli acquisti, dopo la stagione alla Reggiana?

«La dirigenza sa cosa fare. Qualche settimana fa Bianchi è venuto a vedere il nostro allenamento, ha assistito alle finali Primavera e ai playoff. Fabiani è esperto,non ha bisogno di consigli».

La prossima Serie B sarà grandi firme. Più difficile di quella appena chiuso?

«Ogni anno ci sono difficoltà, è un torneo che sfugge a ogni pronostico. Con sana programmazione e un pizzico di fortuna può accadere tutto. Tornano grandi piazze ma da qualche parte, come a Palermo, non c’è chiarezza. Sarà sicuramente protagonista l’Empoli, però coi playoff allargati c’è spazio per tutti. Credo sia l’obiettivo minimo per la Salernitana».

Futuro personale?

«Resto a Reggio, dopo un ottimo percorso con una squadra che a gennaio ha ceduto giocatori importanti in B. A detta di tanti, non saremmo dovuti arrivare in semifinale playoff, centrata grazie a lavoro, sacrificio dei miei ragazzi, coesione tra le parti che ci ha portato a non mollare. Ora c’è da capire cosa vuol fare la proprietà, sarebbe opportuno dare continuità a quanto fatto nel finale».

Sezione: News / Data: Mer 21 giugno 2017 alle 18:00
Autore: Valerio Vicinanza
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