"Mister quando si va via si saluta. E dillo pure alla squadra!. Il veleno nel surreale allenamento a porte aperte della Salernitana è nella coda: Angelo Gregucci alza lo sguardo e poi il braccio destro, riservando un cenno alla tribunetta del Volpe alla decina di presenti rimasti, ultimi a mollare in un pomeriggio dal sapore d’estate. Un messaggio chiaro, arrivato quando gran parte della squadra aveva ormai già lasciato il terreno di gioco, senza riservare nessun occhiata al centinaio di appassionati e curiosi giunti nei pressi della struttura di via Allende accogliendo l’invito post-Brescia della società (erano assenti i co-patron e il ds Fabiani). Silenzio in campo, così come sugli spalti: una totale indifferenza che lascia spazio a mille interpretazioni, all’affetto ormai sopito tra squadra e ambiente, alla carica e alla passione che nemmeno il decisivo match salvezza con il Carpi sembra riuscire ad accendere. E che spinge la società a compiere subito il passo indietro: oggi, all’Arechi, allenamento a porte chiuse. "Bisogna vincere sabato e poi lasciarli nell’indifferrenza», il pensiero di un tifoso mentre la squadra prima si dirige verso la palestra per poi fare capolino sul terreno di gioco alle 15.30 senza avere né un applauso, né un incitamento. «Vergognatevi», «Siete scarsi», le urla che squarciano il silenzio rassegnato dei presenti interessati a osservare, per la prima volta senza limitazioni, i metodi di allenamento di Gregucci. Le reazioni arrivano ai gol sbagliati da Vuletich che suscitano ilarità, mentre qualche sostenitore abbandona i posti a sedere e si sposta verso i cancelli per riprendere la corsa blanda di Djavan Anderson e urlare qualche insulto per una “Instagram Stories” tanto in voga.

Sezione: News / Data: Gio 25 aprile 2019 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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