Non è passata neanche una settimana da quando Alberto Bollini è subentrato  Giuseppe Sannino sulla panchina della Salernitana. Una scelta diretta e precisa di Claudio Lotito che ha portato in granata un suo fedelissimo il quale ha lavorato anche a Lecce, su scelta dell'allora dirigente Antonio Tesoro che sulle colonne del quotidiano La Città ha parlato proprio del nuovo tecnico della Salernitana: "Ci risentiremo molto prima della gara, per me è soprattutto un amico. L’ho chiamato anche dopo la firma con la Salernitana, sono felicissimo per lui, è una chance che meritava. Il calendario è un po’ ostico ma se saprà gestire bene questo primo momento ne uscirà alla grande".

A Lecce, dopo due cambi, arrivò lui.

"Mi fece una grandissima impressione sia dal punto di vista personale che sotto quello che è il profilo delle competenze. Sono felice di aver fatto quella scelta, in quei pochi mesi passati assieme mi sono reso conto di aver trovato un allenatore completo sotto tutti gli aspetti: ha tante idee ed un bagaglio di conoscenze importante".

Bollini fuori dal campo che persona è?

"Un tipo molto solare, ha mille interessi oltre al calcio, un persona di piacevole compagnia".

Con i giocatori durante la settimana invece?

"Molto equilibrato, capace di creare un rapporto con l’intero gruppo: sa trasmettere fiducia ed è in grado di avere il pugno forte nei momenti in cui serve".

L’arrivo in corsa può cambiare un po’ le strategie?

"Anche da noi arrivò tardi, fu il terzo allenatore in un’annata che per poco non trovò modo di essere sistemata. In realtà avrei voluto portarlo a Lecce molto tempo prima, il presidente Lotito però non voleva liberarlo e quando arrivò da noi il mercato era praticamente già chiuso e fatto. Bollini però riuscì comunque a dare una fisionomia ben precisa alla squadra, che giocava bene ed esprimeva un ottimo calcio. Fummo sfortunati, chiudemmo a pochi punti dai playoff. Ma non ho alcun rimpianto in merito alla scelta, anzi. È stato uno dei candidati alla panchina del Vicenza anche quest’anno, dopo il cambio in panchina".

Il 4-3-3 è il suo marchio di fabbrica?

"Sì, ma non è certo un’integralista. Si adatta molto bene a quelle che sono le caratteristiche della squadra. Adottò anche la difesa a tre ma può giocare anche con il trequartista".

Salerno, come Lecce, è una piazza calda che consegna parecchie pressioni.

"Ma lui le sa gestire molto bene, è un gran comunicatore. A Salerno, come in molte altre piazze del Sud, si vive il calcio fino in fondo, ci si esalta tanto quando le cose vanno bene ma quando si vivono momenti difficile c’è bisogno di personalità. A Bollini non manca questa caratteristica, e la pressione che potrà vivere in questi momenti non lo metterà certo in difficoltà. Poi gliel’ho già detto: visto che i capelli non li può perdere al massimo potrà soffrire un po’ di stress".

Tante difficoltà, sia per Salernitana che Vicenza in questa prima parte di stagione.

"Una partenza un po’ più lenta me l’aspettavo dal Vicenza. In estate ci sono stati cambiamenti, ridimensionamenti di budget. Per il calcio che giochiamo abbiamo qualche punto in meno in classifica, così come la Salernitana che mi pare una squadra con una classifica che non rispecchia appieno quanto fatto. Ad inizio anno la vedevo come una delle favorite ai playoff: forse non sono stati ancora trovati i giusti meccanismi, mi auguro ci riesca Alberto".

Sezione: News / Data: Mer 07 dicembre 2016 alle 11:00
Autore: ts redazione
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