Vent’anni fa, nel bel mezzo d’un inizio di campionato difficilissimo per una neo promossa in serie A un po’ in versione “debuttante allo sbaraglio”, gli ultras della Salernitana dopo tre sconfitte consecutive accolsero squadra e (altri) tifosi con uno striscione che raccontava (anzi, racconta tuttora) molto del sentire e del pensare di chi vive i gradoni della Curva Sud: «Accettiamo un solo fischio, quello d’inizio». Come a voler dire: in partita, dal 1’ al 90’, i granata avranno sempre il sostegno del cuore pulsante della propria torcida, al di là d’ogni risultato o difficoltà. Per sottolineature e rancori, eventualmente, ci sarà spazio soltanto quando il pallone avrà smesso di rotolare. È una regola aurea pure un ventennio dopo ed è esattamente quel ch’è accaduto lunedì scorso, dall’alba al tramonto d’una gara da dimenticare per il cavalluccio marino, calcisticamente mortificante, senza senso né storia. Il pubblico dell’Arechi non ha smesso di far la sua parte, neppure nel corso d’una ripresa effimera, mentre il Brescia legittimava il suo colpaccio (che sarebbe potuto esser persino più largo) passeggiando su quel che restava d’una Salernitana finita da un pezzo. Ha spinto forte, la Curva Sud Siberiano, per poi presentare il conto a partita conclusa. Le parole di Mino Caputo , voce- guida degli ultras, son state inequivocabili alle orecchie della squadra: «Sappiamo che non si può sempre vincere, però queste prestazioni non le accettiamo, e ve ne dovreste vergognare. Noi abbiamo dato l’anima, voi no. Chi non vuolrestare a Salerno vada via». A capo chino, i calciatori hanno ascoltato e fatto proprio questo messaggio, arrivato da quella parte di tifoseria che non ha mai smesso d’accompagnarli e incitarli. Pubblicamente, il capitano Raffaele Schiavi ha presentato “scuse” non di circostanza, ma da quel confronto con la Curva il gruppo sarebbe ripartito pure negli spogliatoi, prima di (ri)metter palla al centro e preparare il match di Carpi. Già, Carpi. Anche lì i supporters granata non faranno mancare il proprio apporto, in massa, come sempre in questa stagione scandita - puntualmente - da un esodo in ogni trasferta. L’Emilia, poi, è terra in cui la fede per l’ippocampo arde da tempo: Modena è sede d’uno dei club più attivi del Nord Italia, ma tantissimi sono i salernitani residenti anche in tanti altri comuni della zona, e soprattutto nella non lontana Milano (dista circa due ore d’auto), che approfitteranno del match domenicale per gremire il settore ospiti dello stadio Cabassi. La società biancorossa ha concesso 689 biglietti (al costo di 14 euro) in prevendita attraverso il circuito LisTicket: fino a ieri sera erano circa 350 i tagliandi già staccati. Una risposta imponente, importante, che dà l’esatta dimensione di come e quanto, anche nel peggior momento della stagione, la formazione di Stefano Colantuono possa contare sulla sua gente. Anche su un campo ch’è un’autentica maledizione per i granata, sempre sconfitti in tutti i precedenti (tre, negli ultimi due anni, Coppa Italia compresa). Eppure, anche lì, alle tre del pomeriggio di domenica, i tifosi della Salernitana accetteranno «un solo fischio, quello d’inizio».

Sezione: News / Data: Ven 14 dicembre 2018 alle 20:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print