.

Finite le chance per Nicola, esonero ritardato di due mesi

di Lorenzo Portanova

Salta la panchina di mister Davide Nicola, dopo il pesantissimo k.o. subito dalla Salernitana sul campo dell'Atalanta. L'esonero però parte da lontano, non è stato causato solo da questa prestazione sconcertante, è solo l'ultimo di una serie di fattori che hanno causato l'allontanamento del tecnico piemontese. Due punti nelle ultime sei partite, in cui i granata hanno subito 18 gol (tre a partita in media) e un'involuzione sul piano delle prestazioni partita dalla gara con la Cremonese, dopo la vittoria di Roma contro la Lazio. Nicola ha avuto le sue chance, è stato a rischio più volte ma i miglioramenti non si sono visti, anzi ci sono stati tanti passi indietro sul piano del gioco, dopo un buon inizio con le belle partite giocate contro Sampdoria, Juventus, Lazio appunto, a tratti anche contro Bologna, Udinese ed Empoli. Dalla gara con la Cremonese i granata non hanno più giocato, sono andati avanti grazie alle individualità dei vari Dia, Piatek e per ultimo Ochoa. Mister Nicola resta però il protagonista della storica salvezza ottenuta lo scorso anno, certo ha avuto anche fortuna visto il pari del Cagliari a Venezia (e il clamoroso 0-4 casalingo con l'Udinese nella partita più importante dell'anno) ma è anche vero che se Perotti segna il rigore ad Empoli, i granata sono addirittura salvi ad una giornata dalla fine, cosa impensabile quando arrivò sulla panchina dei granata alla vigilia del match col Milan. Una riconferma quindi giusta e meritata. Come era stato giusto anche confermarlo dopo il 5-0 di Reggio Emilia. La società gli aveva concesso un'altra chance visto che i granata avevano iniziato bene la stagione ed erano in una buona posizione di classifica. Un incidente di percorso può capitare, e infatti dopo quella batosta sono arrivate tre vittorie nelle successive quattro partite (Verona, Spezia e Lazio più la sconfitta contro l'Inter). Poi sono arrivate le ultime bruttissime partite del 2022, Cremonese, Fiorentina e Monza in cui praticamente i granata non hanno mai tirato in porta. Si dice che tre indizi fanno una prova, quindi dopo Udinese, Sassuolo e le ultime tre gare dell'anno era arrivato il momento giusto di cambiare, vista l'involuzione e le difficoltà. Ci sarebbero stati due mesi per preparare la ripresa del campionato col nuovo allenatore, per preparare le nuove strategie di mercato e presentarsi al 2023 con rinnovato entusiasmo. Si è ritardato di due mesi, sperando almeno che il cambio sia arrivato in tempo. 


Altre notizie
PUBBLICITÀ