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EX GRANATA - Zaniolo: "Salerno non è una piazza per tutti, serve gente smaliziata"

di Luca Esposito

L'ex attaccante della Salernitana Igor Zaniolo, nell’intervista rilasciata al quotidiano il Mattino, ripercorre la sua esperienza in granata, soffermandosi sulla memorabile sfida in terra picentina del 5 giugno 2005 che lo vide protagonista: “La vincemmo con le unghie e con i denti, con il… soffio dei tifosi. Salerno non è piazza per tutti: dà il cuore ad un calciatore ma poi ti fa anche male, calcisticamente parlando. Ricordo gente con il mal di pancia, prima di una partita: non tutti reggevano la pressione e la tensione, accade anche adesso”.

Come venne fuori dal periodo negativo quella Salernitana? 

Gregucci era un ottimo motivatore e anche un buon osservatore. Alla fine fece selezione: undici-giocatori-undici, gente con la scorza dura: giocavo con Longo, Shala, Coppola, Palladino che era già un giovane vecchio. Ci compattammo e ci preparammo agli spareggi:le sfide al Modena, al Catania e all’Ascoli, quest’ultima più delle altre,furono partite memorabili, giocate da noi e vissute dal pubblico come finali. La Salernitana di oggi non mi sembra scarsa. Era partita bene. Non so dire cosa sia successo con Colantuono, allenatore caratteriale, che non le manda a dire. Bisogna capire in che modo lo spogliatoio lo abbia “assorbito”. Ricordo un periodo di totale assenza di comunicazione con Ammazzalorso: stava facendo il male di Salerno e della Salernitana e glielo facemmo capire”.

Il rapporto di Igor Zaniolo con Angelo Gregucci...

“Buono. Non è vero che abbiamo litigato. Anzi, in quell’abbraccio prolungato dopo il mio gol, al quale si associarono tutta la squadra e tutta la panchina, c’era la sintesi del momento. La Salernitana era una squadra di uomini, ancora prima di essere calciatori”.

Di cosa e di chi c’è bisogno adesso in casa Salernitana?

“Di gente esperta e smaliziata, che si prenda la responsabilità della giocata. Mi pare che sia arrivata dal mercato di gennaio: Calaiò e Lopez sono giocatori che possono far crescere il gruppo anche dal punto di vista caratteriale. Calaiò è un ottimo giocatore e i gol li ha sempre fatti, a tutte le latitudini. Ha gli anticorpi per Salerno perché sa già come si fa: ha giocato a Napoli, a Pescara. L’unica incognita è la condizione dopo il lungo stop,ma sa stare in area, si prende la responsabilità della giocata quando il pallone pesa, batte i calci di rigore. Lopez è un altro giocatore smaliziato e rognoso. Devono integrarsi, ci vuole tempo, ma ci vuole anche una vittoria scaccia-crisi”.


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