.

La riflessione: 7 gare, in campo sempre gli stessi. Panchina corta o errore di Nicola?

di Gaetano Ferraiuolo

La Salernitana vista all'opera ieri sera ha dato da subito la sensazione di essere fisicamente stanca. E, per il tipo di gioco che propone Nicola, non essere al 110% è un problema non di poco conto. Guardando tabellini e statistiche, è lampante che questa squadra abbia schierato quasi sempre gli stessi calciatori, anche gente arrivata il giorno prima o che veniva da un periodo di inattività e impossibilitata a svolgere il ritiro. Posto che le assenze forzate di Ribery, Radovanovic, Lovato e Bohinen hanno comunque inciso e che amalgamare una squadra rinnovata e imbottita di stranieri richiede tempo, la domanda che poniamo ai tifosi è la seguente: errore del mister nella gestione delle risorse o riserve non all'altezza dei titolari e panchina meno lunga di quanto appariva? Sambia ad oggi non è pervenuto, Bradaric desta perplessità e non è nemmeno lontanamente paragonabile a Mazzocchi, Valencia pare pesce fuor d'acqua nel 3-5-2, Pirola non è mai stato preso in considerazione, Botheim sta pagando il passaggio da un campionato di livello medio ad uno assai fisico e in cui l'avversario non ti lascia respirare. Se aggiungiamo che Capezzi è rimasto per onor di firma, possiamo dire che in panchina sono pochi gli elementi che, ad oggi, possono entrare e lasciare un'impronta. Lo stesso Kastanos non ha particolarmente impressionato quando gettato nella mischia. Ripetiamo, dunque, la domanda: rosa forte nell'undici titolare ma incompleta o allenatore che doveva dosare diversamente le energie? Con la speranza che la sosta permetta a tutti di mettere benzina nelle gambe e che giocatori ancora non pronti possano ripagare la fiducia del ds. 


Altre notizie
PUBBLICITÀ