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Salernitana, una retrocessione che parte da giugno e che ha tanti responsabili

di Gaetano Ferraiuolo
Fonte: Luca Esposito per TMW

Sprofonda la Salernitana. Nella settimana che condurrà all'aritmetica retrocessione, la squadra granata perde ancora e aggiorna quasi tutte le statistiche negative: zero vittorie nel 2024, undicesima sconfitta casalinga, un solo successo all'Arechi, 70 gol al passivo, peggior attacco, minor numero di tiri verso lo specchio della porta, peggior dato sul possesso palla, nessun clean sheet tra le mura amiche ormai da maggio del 2023.

Può meravigliarsi di questo rendimento tra i peggiori della storia della categoria soltanto chi non ha vissuto quelle vicissitudini che hanno indebolito la Salernitana sin dal ritiro estivo a Rivisondoli.

La trattativa tra Sousa e il Napoli, l'assenza di volti nuovi nei primi 40 giorni di lavoro (al punto da dover usare i portieri come giocatori di movimento nelle partitelle tattiche), l'algoritmo, i quattro allenatori cambiati, il ritorno di un Sabatini arrivato a -2 e ora in B con un mese d'anticipo, un gruppo che non è mai diventato squadra e che basava le proprie fortune su un talento di 38 anni - Candreva - in fase calante da svariate settimane e ormai al passo d'addio.

Se aggiungiamo il mai risolto caso Dia (multe, mal di pancia, mancate convocazioni, azioni legali e qualche 4 in pagella), la querelle stadio e i rapporti non idilliaci con l'amministrazione comunale locale, possiamo dire che la retrocessione è logica conseguenza di un'annata ricca di errori e contraddizioni.


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