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Gazzetta dello Sport: "Inzaghi rischia. Fa festa l'Empoli"

di Lorenzo Portanova
Fonte: Gazzetta dello Sport

Troppo facile chiamarlo San Nicola. L’uomo dei miracoli non ha pietà per la piazza, Salerno, che meno di due anni fa ha salvato dal baratro. Ieri, però, passando all’Arechi (1-3), dove gioì meno di due primavere fa, l’ha buttata quasi fuori dal paradiso, perché all’inferno lui non è abituato ad andarci. E con l’Empoli, che sembrava spacciato, col peggior attacco della A, e appena 13 punti, quelli che ora ha, mestamente, la Salernitana, sta realizzando l’ennesima impresa da deus ex machina, cioè quello che arriva e risolve i problemi.

In quattro partite ha ottenuto otto punti, segnando. Perché al Monza ne ha fatti tre, alla Juve uno, alla Salernitana altri tre. Fanno sette. Dei 18 totali. I due predecessori ne avevano messi insieme 11 in 20 partite. Non può essere solo spirito da guerriero, motivazione, battaglia.

E infatti non lo è. Nicola dà una lezione a Pippo Inzaghi, messo a specchio, che, con l’Inter all’orizzonte (già venerdì prossimo), vede la sua panchina scricchiolare fortemente e una serie di critici che già ne decretano il de profundis. Deve continuare a crederci, ma il tempo ora è pochissimo. Pippo, con gli stessi punti e alla stessa giornata che aveva Davide quando arrivò qui, fa quel che può: lotta, si sbraccia, arriva fino all’altra panchina, ma non si capisce se i suoi lo seguono. Una resa così è inspiegabile. 


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