Sono quasi le ore 19 del 25 aprile 2015, quando l’arbitro Alessandro Prontera di Bologna fischia la fine della partita e fa impazzire di lacrime e di gioia i ventimila supporters granata che attendevano da cinque anni il ritorno della propria squadra del cuore tra i cadetti, ma partiamo con ordine. Già durante tutta la settimana la febbre del tifo granata saliva di ore in ore, e in ogni angolo della città e della provincia, si parlava di questa sfida fondamentale e della speranza di poter conquistare già sabato la serie B.
Fin dal mattino c’era voglia di festeggiare, con bandiere e vessilli esposti sui balconi, bambini ed intere famiglie vestiti di granata pronti a poter vivere una bella giornata di sport, file di persone nelle ricevitorie che cercavano di acquistare all’ultimo il biglietto per poter far sentire il proprio sostegno e la propria vicinanza alla squadra. Si arriva allo stadio diverse ore prima, cercando di evitare di creare lunghe file ai tornelli; c’è chi suona il clacson, chi intona i primi cori, chi spera di chiudere già oggi il discorso promozione.
Alle 16:50, appena la Salernitana scende in campo per il riscaldamento, vi sono applausi scroscianti ed incitamento da ogni settore dello stadio; vengono coinvolti anche i ragazzi dei vari istituti salernitani e i bambini delle scuole calcio, posizionati nel settore distinti per la bellissima iniziativa del “Tutti uniti all’Arechi”.
Sulle note della canzone di Ligabue “Urlando contro il cielo”, la sud intona il coro “Salernitana”, che coinvolge l’intera curva. Prima del rientro negli spogliatoi, vengono scanditi vari cori, che caricano ancora di più la compagine granata.
Alle 17:30, quando le squadre fanno il loro ingresso in campo, la curva sud si esibisce nella prima sciarpata della giornata, a cui ne faranno seguito altre durante la partita, mentre il settore distinti si rende partecipe di una bella coreografia, con lo striscione che recita: “San Matteo guardò Salerno e disse che sia la volta B…uona”.
Si parte. La squadra di Menichini cerca di fare la partita fin dall’inizio, ed ogni azione di marca granata, viene accompagnata dal tifo incessante. Al 12’ il Barletta gela momentaneamente l’Arechi, siglando con Turchetta la rete del vantaggio. La sud ci mette qualche secondo per metabolizzare il goal a freddo, ma subito dopo prende la squadra per mano alzando la voce ed incoraggiandola sempre di più. La reazione infatti è immediata, ed al 14’ Negro si esibisce in un goal di pregevole fattura infiammando l’Arechi. Ristabilita la parità, la squadra continua a macinare gioco. Molti tifosi sugli spalti vivono con ansia e trepidazione la giornata, con un occhio al campo e l’altro al cellulare, sperando in una buona nuova da Benevento. Sull’altro campo però, al 27’ Eusepi manda in vantaggio i giallorossi, e molti iniziano a demoralizzarsi e scoraggiarsi, pensando di rimandare il discorso promozione alla settimana prossima. Il tifo continua ad essere incessante ed al 32’ Calil dal dischetto porta in vantaggio la Salernitana. La prima frazione si chiude tra gli applausi di tutti lo stadio.
La ripresa inizia con la squadra granata che attacca sotto la curva sud e dopo pochi minuti, i tifosi della curva si girano spalle alla porta intonando il coro stile argentino “Jamm a verè”. Trascorrono i minuti e dalla tribuna parte un boato, pensando che il Messina abbia pareggiato, ma non è così.
Sono le 18,50 quando Nigro pareggia per il Messina. Lo si capisce perché dalla tribuna stampa si vedono giornalisti esultare e farsi notare dai tifosi “picchiando” con le mani sui finestroni della sala stampa. “Questa volta si serie B serie B” è l’urlo liberatorio di tutto la stadio. Si canta anche “alealeoo alealeoo tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato”. Manca la ciliegina sulla torta che concluderebbe un campionato perfetto; ci pensa a metterla Mendicino, che dopo una stagione travagliata tra infortuni e prestazioni non proprio all’altezza, sigla all’87’ il goal del definitivo 3 a 1. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro fischia facendo esplodere l’Arechi.
Commozione da parte di tutti quando i ragazzi di Menichini festeggiano in tutti i settori, soffermandosi maggiormente sotto la sud. L’atmosfera è esaltante è contagiosa, ed anche i calciatori si lasciano trascinare intonando con le proprie mogli e con i figli, i cori che hanno ascoltato dal campo durante l’arco della stagione. Si inneggiano Fabiani, Mezzaroma e Lotito esortando quest’ultimo a portare la squadra a Verona.
E’ trascorsa mezz’ora abbondante dal triplice fischio finale, ma i settori tribuna, distinti e soprattutto curva faticano a svuotarsi. I tifosi vogliono godersi appieno questa grande gioia, dopo anni di sofferenze trascorsi su campi di periferia e in categorie non appartenenti al blasone della squadra granata. All’uscita dallo stadio caroselli per tutta la città e da oggi finalmente la festa può avere inizio.
Non ci resta che dire B…entornata Salernitana.
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