Tifoso, assessore, personaggio molto stimato a Salerno per il suo equilibrio e per la passione che mette nelle attività quotidiane. La redazione di TuttoSalernitana ha avuto il piacere di intervistare telefonicamente Angelo Caramanno, esponente di spicco del Comune di Salerno soprattutto per quanto riguarda l'ambito sportivo. Inevitabilmente si parte dalla bellissima manifestazione di ieri mattina e da un ricordo della terribile mattinata del 24 maggio 1999: "E' stata una cerimonia toccante, commovente. Ritengo che queste iniziative possano essere utili non solo ad onorare la memoria dei nostri quattro ragazzi prematuramente scomparsi, ma anche per insegnare alle nuove generazioni il valore della vita e delle cose. Stavamo piangendo un dramma prettamente sportivo, nessuno poteva mai immaginare che il peggio dovesse ancora arrivare. Ricordo nitidamente quella mattinata, un mix di sensazioni contrastanti. Eravamo tutti shockati dalla retrocessione, un evento molto triste per una tifoseria passionale come la nostra. Improvvisamente, però, la mente fu proiettata verso le notizie che arrivavano dalla stazione e che non lasciavano presagire nulla di buono. Fa bene Vannucchi a dire che era meglio non segnare il gol col Vicenza, ma col senno del poi avremmo tutti bloccato i treni evitando si dirigessero verso Piacenza. Impariamo tutti che la passione per il calcio e per una maglia va vissuta a 360°, ma con genuinità, serenità e intelligenza. Quel Piacenza-Salernitana doveva rimanere un dramma soltanto sportivo".

Si chiede a Caramanno che novità ci siano sulla convenzione dell'Arechi: "Credo che non si può non tener conto di tutte le cose che sono accadute in questi mesi. E' stata e sarà stravolta la nostra vita, figuriamoci il resto. Bisognerà tenere contro di ogni fattore, soprattutto perchè la Salernitana giocherà per un certo periodo di tempo senza spettatori sugli spalti e ragioneremo sulla percentuale dovuta al Comune per gli incassi e quant'altro. Ci sono un sacco di cose da definire, avremo occasione a breve di confrontarci nel rispetto delle reciproche esigenze". C'è chi ha visto un riavvicinamento importante tra l'amministrazione comunale e la Salernitana dopo il gelo dei mesi scorsi. Caramanno, tuttavia, replica così: "Mi sento di prendere le distanze da queste affermazioni. Anche io sento spesso parlare di uno strappo tra la prima realtà calcistica cittadina e il Comune, ma credo che non ci sia nulla di più falso. Le istituzioni fanno le istituzioni, la società fa la società. Ognuno ha le proprie idee, a volte le esponiamo anche in modo perentorio, ma c'è sempre grande rispetto. Siamo anzitutto tifosi e nessuno di noi può volere il male della Salernitana e di chi la rappresenta".

Fabiani, in una recente intervista, ha parlato della possibilità di aprire lo stadio almeno agli abbonati. Caramanno pensa che "tutto vada fatto gradualmente. Se pensiamo di essere tornati alla normalità ci sbagliamo di grosso, ognuno di noi è chiamato ad avere un forte senso di responsabilità. Capisco benissimo che ci sia fame di calcio: sto divorando le partite della Bundesliga, anche quelle tra squadre di metà classifica, mi piacerebbe tornare a giocare a calcetto con gli amici, ma ogni cosa ha il suo tempo e bruciare le tappe vanificherebbe gli sforzi. Fabiani fa bene il suo lavoro, ma sono decisioni che vanno oltre anche le competenze dei Comuni. Secondo me ci vorrà un bel po' di tempo prima di rivedere l'Arechi pieno, mi sembra anche inattuabile l'idea di giocare a porte aperte in Campania e a porte chiuse in Lombardia. A inizio marzo è stata attuata una strategia del genere, ma non era stata dichiarata ancora la pandemia e non c'erano stati casi di contagio in altre regioni. Sogno anche io uno stadio gremito in ogni ordine di posto, mi manca esultare per la mia squadra del cuore. Verrà il momento, purtroppo non ancora adesso".

Infine una battuta sulle possibilità di promozione dei granata: "Non me ne vogliano i miei amici della società, ma secondo me manca qualcosa in attacco per essere competitivi al massimo. Certo, la rosa è buona e può contare su 3-4 elementi nettamente di categoria superiore. Tutti parlano di Lombardi e sono d'accordo, ma sono calcisticamente innamorato di Akpa Akpro .Sarebbe titolare in tante squadre anche competitive di A. Non so come andrà a finire questo campionato, sono fiducioso per due motivi. Anzitutto al completo possiamo essere protagonisti nei playoff. In secondo luogo, a prescindere dall'epilogo, credo si siano poste delle basi. Non mi interessa la provenienza dei calciatori o la formula del trasferimento: vedo un organico di livello e, mantenendolo in futuro, basteranno 2-3 innesti mirati per vincere il campionato". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 25 maggio 2020 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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