Una trattativa infinita, un tira e molla che certifica il clima di confusione che si respira in queste settimane in società. Partiamo da una premessa: Gennaro Tutino era ed è l'obiettivo principale per il reparto offensivo, seguito dalla Salernitana sin dall'estate del 2018 su precisa indicazione di Colantuono, sondato a gennaio scorso prima del passaggio all'Empoli e corteggiato sotto traccia dalla dirigenza ancor prima che si disputassero i playoff. E' stato un susseguirsi di situazioni diametralmente opposte: prima il sì del giocatore e il no del Napoli, poi la promessa di Giuntoli a Castori, poi ancora l'inserimento di Lecce, Pescara e Monza prima del rilancio definitivo della Salernitana. Non a caso mercoledì scorso si sono ritrovati a pranzo l'agente, Vincenzo Pisacane, e i dirigenti Fabiani, Bianchi e Calaiò, convinti che l'affare fosse ormai giunto ad una svolta pur senza la possibilità immediata di inserire nella maxi operazione il centrocampista Palmiero.

Basterebbe la foto dell'incontro per sbugiardare chi, riemerso dal nulla e abituato a vivere di fonti altrui spacciandole per proprie, ha provato a screditare il lavoro della nostra (e, per la verità, anche di un'altra) redazione che è solita seguire le vicende di mercato telefonando procuratori, posizionandosi all'esterno delle sedi anche per ore sotto il sole. Tutto per raccontare la verità, senza dettature e in un contesto di silenzio stampa che penalizza oltremodo. Se poi oggi basta fare una diretta sui social sparando nel mucchio senza un minimo di competenza e professionalità (trovando spazio su circuiti ancora meno competenti di loro) è un altro discorso e, purtroppo, oggi la stragrande maggioranza degli internauti tende a cadere nella trappola di chi cavalca semplicemente l'onda del malcontento per farsi dire "bravo, hai ragione". Ma il mercato è un'altra cosa e vive di fonti, non di chiacchiere e demagogia.

Chiusa questa parentesi, torniamo a parlare della trattativa sottolineando che, nel periodo del mercato, dietrofront, colpi di scena e ribaltoni sono dietro l'angolo e un cronista non li inventa, ma aggiorna. Ieri mattina Giuntoli ha contattato Castori per comunicare il buon esito dell'operazione, sulla base del prestito con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni di euro a prescindere dall'esito del campionato. Deciso anche il numero di maglia: la Salernitana aveva preparato la 10, il calciatore preferirebbe la 9. Nel primo pomeriggio Tutino si è recato in sede a Napoli mentre a Salerno era già pronta la stanza dell'albergo da condividere con Schiavone, altro volto nuovo del mercato. Proprio quando ha firmato il contratto e stava per raggiungere i compagni in ritiro, ecco la presa di posizione di Lotito che ha chiesto, tra l'incredulità generale, un ulteriore tempo per riflettere. E stavolta l'agente e il calciatore si sono arrabbiati, riaprendo le trattative con Monza, Lecce, Pescara e Cosenza che hanno immediatamente contattato Tutino per capire come stessero le cose. Fabiani ha provato fino a tarda notte a ricucire lo strappo, consapevole che se la trattativa saltasse sarebbe un segnale negativo da parte della proprietà.

Si poteva dire originariamente che 5 milioni per un buon giocatore di B che deve ancora esplodere sono troppi, ma non lo stabilisci dopo che le parti si sono incontrate firmando i contratti. Oggi la parola fine alla telenovela, in un senso o nell'altro. Intanto, per colpe non sue, l'attaccante arriverebbe con mille aspettative addosso, con la consapevolezza di poter sbagliare poco. Una grande responsabiità, ma in fondo anche un enorme stimolo. Se invece ci fosse una fumata nera, la Salernitana si ritroverebbe ad una settimana esatta dall'esordio in campionato senza il bomber che manca dall'addio di Coda e Donnarumma. "E poi non si lamentassero se contestiamo e disertiamo", come ha commentato il presidente del CCSC Riccardo Santoro...

Sezione: Mercato / Data: Sab 19 settembre 2020 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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