Una gruppo di eroi, una squadra che meriterebbe di essere celebrata a vita per la capacità di onorare la maglia pur senza percepire un euro di stipendio e con la consapevolezza che nemmeno la promozione in B avrebbe cancellato l'onta del fallimento targato Antonio Lombardi. Eppure, nel calcio, esistono ancora uomini che non badano solo al vile denaro e che si lasciano trascinare da un pubblico meraviglioso come quello granata. Erano in 20000 a spingere la Salernitana 9 anni fa in occasione della partita d'andata playoff contro l'Alessandria di mister Sarri. Una coreografia da brividi ricordò il Siberiano un anno dopo la sua prematura scomparsa, sul campo però gli ospiti si comportarono benissimo limitando le sortite offensive dei granata. Il vantaggio di Martini, abile ad approfittare di un errore di Caglioni e di Altobello, sembrava porre fine ai sogni di gloria, ma gli ospiti rimasero in 9 (espulso anche il futuro difensore granata Pucino) e l'assedio dei campani produsse il pareggio di Fabinho su papera di Servili. Il portiere dell'Alessandria, tuttavia, parò l'impossibile e nel finale i piemontesi sfiorarono addirittura il colpaccio in contropiede approfittando anche di alcune scelte discutibili del tecnico Breda. Sembrava finita, ma quella squadra non finiva mai. A ritorno vittoria per 3-1 e finale col Verona. Con un arbitro all'altezza sarebbe stata serie B.

Sezione: News / Data: Ven 29 maggio 2020 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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