"Come dopo la Turchia ho fatto esercizio di silenzio, al netto dell'agghiacciante intervista del procuratore Ripeto due volte: agghiacciante, agghiacciante! Il giocatore è forte ma, a mio avviso, in quel momento lì non serviva alla Salernitana perché già disponevamo di gente con le medesime caratteristiche. Nell'ultimo giorno di mercato è stato il presidente, per generosità e per voglia di accontentare la tifoseria, pressato anche da Torino e Verona, a chiedermi di negoziare il suo ritorno. Parliamo delle ultime tre ore di calciomercato. Io e Nicola, però, ritenevamo che non fosse lui a poter completare la rosa. Non sono stato io ad essere incapace ad inviare email. Il Torino era a Torino, il giocatore era a Bologna e, passando da Verona, doveva mettere a posto tante cose. Siamo arrivati fuori tempo massimo e la Lega, pur prendendo atto delle motivazioni dello studio legale, non ha accettato il tesseramento. Guai a disconoscere il valore di Verdi, ma non ci serviva. Stop. Tutte le altre ricostruzioni sono fantasiose e...agghiaccianti!". Con queste parole il direttore sportivo della Salernitana ha chiuso il caso Verdi rispondendo, a mesi di distanza, alle accuse del procuratore arrivate a mezzo stampa. All'epoca De Sanctis fu attaccato da parte della tifoseria per aver impedito il ritorno di uno dei beniamini del pubblico, come se poi un dirigente possa volutamente ostacolare le scelte del presidente. La verità è che la trattativa fu riaperta troppo tardi e che c'era poco tempo a disposizione per mettere d'accordo tre società, un atleta e un agente.

Sezione: News / Data: Sab 10 giugno 2023 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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