Il primo passo verso l’ha ripresa è arrivato prima del summit tra Governo e rappresentanti del mondo del calcio. Infatti il comitato tecnico-scientifico il Comitato tecnico-scientifico ha dato il suo ok al Protocollo presentato dalla FIGC per la ripresa delle partite. Il Cts ha espresso il suo "apprezzamento per la puntualità di dettaglio nell'analisi di molti aspetti", ribadendo però come "le norme attualmente in vigore prevedano chiare disposizioni" a proposito "della quarantena di un soggetto positivo" e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo squadra. Per quanto riguarda il protocollo ci sarà differenza tra le varie categorie, soprattutto per quanto riguarda il numero di persone ammesse all’evento partita. Lo stadio dovrebbe diviso in tre zone: area tecnica, spalti e area esterna. Ognuna di queste zone potrà avere massimo 130 persone. Un numero destinato a scendere nelle categorie inferiori, in base alla capienza degli stadi. Le squadre dovranno arrivare allo stadio in orari diversi (1h40’ prima quella ospite, 1h30’ quella di casa) e ogni rosa su più mezzi possibile. Per gli spogliatoi, è suggerito l’utilizzo di più stanze possibili in modo da separare titolari, portieri e riserve. Il protocollo in campo sarà molto simile a quello visto in Bundesliga. Niente strette di mano, niente foto di gruppo e naturalmente non ci saranno i bambini ad accompagnare l’ingresso in campo. Cambierà anche il rapporto con l’arbitro. I calciatori non potranno dialogare con gli arbitri se non ad almeno un metro e mezzo di distanza. In caso di comportamenti contrari alle regole di sicurezza (sputi, abbracci) i calciatori saranno passibili di ammonizione, anche se la misura è al momento soltanto ipotizzata e manca un protocollo concreto per le sanzioni arbitrali. Restano caldi i temi quarantena a tamponi. Soprattutto per la serie B e la serie C i tamponi restano lo scoglio maggiore soprattutto per quanto concerne gli aspetti economici. Per la quarantena restano invece confermate le due settimane. Il Cts ha infatti sottolineato come "le norme attualmente in vigore prevedano chiare disposizioni" a proposito "della quarantena di un soggetto positivo" e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo-squadra. Viene insomma ribadito che, in caso di contagio, l'intero gruppo dovrà andare in isolamento per due settimane.

Sezione: News / Data: Ven 29 maggio 2020 alle 18:30 / Fonte: Le Cronache
Autore: TS Redazione
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