Tutto è iniziato a Giovi. Loris Del campo si era rifugiato fra le colline della sua città per il “giorno dei giorni” della sua Salernitana. L’ha vista lì, in tv, Pescara-Salernitana 0-3. A casa di una cugina. Con lui c’era pure il fratello Alessio. Loris era già pronto a esplodere: sciarpa e bandiera a portata di mano, la benzina nello scooter, l’appuntamento con gli amici al fischio finale all’Adriatico. Prima a Pastena e poi in centro. Il match, per lui come tutte le persone cui scorre il sangue granata nelle vene, è stato lunghissimo. Nel primo tempo, però, il 28enne tragicamente scomparso lunedì sera in un incidente stradale avvenuto sul lungomare nel corso dei festeggiamenti per la promozione in serie A, non hai mai perso la fiducia. Neanche sullo 0-0. Era convinto che la serie A sarebbe sicuramente arrivata. «Mi ripeteva di stare tranquillo, tanto c’avrebbe pensato Tutino...». Genny-gol era il calciatore preferito di Loris Del Campo: lo apprezzava dentro e fuori dal campo. «Era convinto che l’anno prossimo, in serie A, avrebbe fatto 15 gol con la maglia della Salernitana», racconta il fratello del giovane della zona orientale, ora diventato figlio di tutti gli ultras d’Italia.

Sezione: News / Data: Sab 15 maggio 2021 alle 19:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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