Il direttore di TuttoSalernitana Luca Esposito ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Frosinonenews" sulla gara in programma domani sera tra i granata e i ciociari:
È stata una stagione complicata per la Salernitana, manca poco per la retrocessione matematica, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Troppi gol incassati, gli ultimi due con la Fiorentina, 20 punti in meno allo scorso anno…Quali sono stati, a suo avviso, i fattori che hanno determinato quest’annata quasi disastrosa?
“Secondo me la posizione di classifica può sorprendere soltanto quei tifosi della Salernitana che, in estate, facevano finta di non capire che la squadra andava rinforzata. In realtà si è partiti per il ritiro senza volti nuovi, con un allenatore insofferente che trattava con il Napoli, diversi calciatori che chiedevano di andarsene e l’algoritmo preso come modello per la campagna acquisti. Proprio nell’amichevole di Frosinone emersero i primi scricchiolii, al punto che l’allenatore fu durissimo in conferenza stampa. Pensi che il sottoscritto pose una domanda pro Sousa avallando le sue tesi, ma la tensione era tale che il tecnico si sentì attaccato e rispose con sdegno. La verità è che questo gruppo non è mai diventato squadra”.
C’è però ancora la voglia di preservare la dignità e di non macchiarsi di altri record negativi, per cui come arrivano i granata al match con il Frosinone? Anche perché la sfida contro i ciociari di venerdì sera potrebbe sancire la retrocessione aritmetica in cadetteria. In caso di mancata vittoria infatti non sarebbe più raggiungibile il quartultimo posto a quattro giornate dalla fine…
“Sinceramente non percepisco nei giocatori alcuna voglia di evitare almeno di battere ulteriori record negativi, la sensazione è che tutti non vedano l’ora che finisca questa stagione contraddistinta da tanti errori e da un gruppo che non è parso attaccato alla maglia. La matematica ormai è relativa, la Salernitana di fatto non ha mai partecipato alla lotta per non retrocedere e diversi elementi hanno remato in una direzione opposta rispetto ai desideri del pubblico”.
Che idea si è fatto del Frosinone? Quale giocatore teme di più?
“È una squadra che non merita di retrocedere e che ha raccolto meno punti di quello che meritava. Forse solo all’Arechi, all’andata, il Frosinone avrebbe potuto perderla. Ricordo il palo di Cabral e qualche bella parata di Turati. Ad ogni modo Di Francesco sta lavorando bene, è un gruppo giovane che ha affrontato a viso aperto tutte le big del campionato e che spesso è stato punito da errori di inesperienza o gol al 95′. Sarebbe una bella favola calcistica celebrare la salvezza di una realtà interessante e che può vantare impianti di proprietà, società organizzata e tifosi corretti e appassionati”.
In virtù di ciò, che partita si aspetta? Quale approccio pensa avranno le due squadre? Anche il Frosinone è a caccia di punti importanti per credere ancora nella salvezza…
“Si può immaginare un Frosinone subito con marce alte, in realtà credo che la strategia debba essere opposta. Gettarsi subito all’attacco e farsi prendere dall’ansia della vittoria a tutti i costi può essere un errore strategico. La Salernitana è psicologicamente a terra, mentalmente anni luce lontana dalla “garra” che mettono in campo i ragazzi di Di Francesco. È la classica gara che si vince con pazienza e con la certezza che, alla lunga, le motivazioni emergono e determinano”.
Mister Colantuono dovrà fronteggiare di nuovo l’emergenza infermeria: fuori Candreva, Kastanos, Sambia in dubbio. Quale potrebbe essere l’undici iniziale?
“Anche Gyomber, Boateng e Maggiore sono out, a rischio pure Pirola che sta avendo tanti problemi fisici. Immagino ci possa essere la coppia di ex Roma Fazio-Manolas in difesa, con il ritorno di Lassana Coulibaly a centrocampo al fianco di Basic. Il vero problema è in attacco, tanti calciatori che non sembrano adatti alla categoria. Dia è fuori rosa, Simy era ai margini fino a novembre ed è stato reintegrato dopo la bocciatura di Stewart, Weismann ha fatto rimpiangere addirittura Botheim. Alla fine dovrebbe giocare Ikwuemesi, con Vignato e Tchaouna alle sue spalle per un 3-4-2-1 equilibrato”
L’ambiente granata come sta vivendo questa situazione? Il pubblico è ancora con Iervolino e con il club?
“È strano quanto accade a Salerno. In passato società vincenti e virtuose sono state criticate e contestate a prescindere. Lotito e Fabiani hanno portato il club dalla D alla A in 9 anni e mezzo, con due coppe in bacheca e bilanci perfetti eppure c’è parte della tifoseria che non li ha mai tollerati. Bello che si accetti con sportività la retrocessione cantando e sostenendo fino alla fine, avere 15mila spettatori in casa e 2000 in trasferta nonostante tutto è motivo di vanto. Tuttavia, a volte, una contestazione civile ma intelligente può incidere più del coro ininterrotto. Tanta gente è delusa da Iervolino che, a quanto pare, ha mal digerito l’esposizione di qualche striscione a dicembre al punto da fare segnalazioni alle autorità di pubblica sicurezza, con tanto di convocazioni alla Digos di qualche esponente della curva. E pensare che si parlava di sinallagma d’amore e di osmosi. Oggi preoccupa il silenzio, più che la B. Quanto alla presenza in terra ciociara, i vergognosi scontri verificatisi all’esterno dello stadio prima del match con la Fiorentina hanno fatto suonare il campanello d’allarme. Senza restrizioni e chiusure, ci sarebbe stato comunque sold out nel settore ospiti”.
Secondo lei, guardando la parte bassa della classifica, chi ha maggiori possibilità di salvarsi?
“La media punti si è alzata molto. Basti pensare che il Cagliari non è tranquillo pur avendo fatto risultati eccellenti di recente contro big come Atalanta, Juventus e Inter. Io credo che, alla lunga, l’Udinese si salverà. Il Sassuolo visto all’Arechi mi ha fatto una pessima impressione, non a caso è l’unica squadra a non aver battuto la Salernitana tra andata e ritorno. Il calendario dei neroverdi è tremendo, se le avversarie onoreranno gli impegni credo che la retrocessione sia quasi certa. La terza piazza se la giocano Empoli e Frosinone. Secondo me Nicola è un allenatore sopravvalutato, trasmette molta grinta ma i ciociari giocano decisamente meglio al calcio”.
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