L'allenatore della Salernitana Davide Nicola è intervenuto nella consueta conferenza stampa post-partita dopo la sconfitta con l'Udinese che ha sancito comunque la salvezza dei granata. Difficile salvarsi in 15 partite, non credo sia mai successo. Stasera abbiamo sentito l'emotività del momento, me ne ero già accorto dopo la gara con l'Empoli. I calciatori erano seccati perchè avremmo potuto chiudere la salvezza con una settimana d'anticipo. Abbiamo dovuto fare una rincorsa pazzesca sotto tutti i punti di vista, dal ritmo all'attenzione mentale alle energie impresse. Stasera sia noi che il Cagliari abbiamo sentito molto la partita, soprattutto emotivamente. Avremmo comunque meritato di fare qualche gol. Stasera però sentivamo tanto la responsabilità di voler chiudere la pratica che ci ha giocato un brutto scherzo. Abbiamo comunque dimostrato di meritare la salvezza".
Impresa più grande di quella col Crotone? E che voto ha pensato stavolta?
"Niente, non mi piace buttare in goliardia un lavoro complesso. Non si possono paragonare le due salvezze. La difficoltà di questa è stata il tempo a disposizione. Qui ho avuto il supporto del mio presidente, da cui è partito tutto, come convinzione ed entusiasmo, e del mio direttore che mi ha dato una grande mano. Ha creato una squadra che è diventata velocemente squadra che ha prodotto dei risultati. Sono contento perchè lo stadio visto stasera merita questa categoria e lo meritano i ragazzi".
Come ha vissuto la partita e cosa dirà al presidente Iervolino che ha dichiarato di volerla confermare?
"Sono ancora elettrizzato, ci sono modi e tempi per tutte le situazioni. Ho già detto come mi sono trovato qui. L'allenatore non si gode mai nulla. In campo pensavo alla mia partita e mi dava fastidio che qualcuno mi parlava dell'altra gara. Sapevamo che sarebbe stata difficile anche per gli altri. La difficoltà più grossa è stata preparare emotivamente i ragazzi. Stasera sono rimasti gelati perchè volevano fare tutto e subito e invece abbiamo avuto difficoltà nel gestire le emozioni. Ho già vissuto partite del genere negli ultimi anni e non mi piace giocare sempre partite simili, vorrei giocarmi anche qualche altra cosa".
Quando ha capito che c'erano le premesse per costruire questa impresa?
"Non ci ho mai pensato. Sono arrivato con la scossa del direttore e del presidente. Mi sembrava talmente pazzesco che era perfetta per me. Cercavo qualcosa di stimolante e qualcosa che potesse dimostrare che il mio lavoro ha una valenza, al di là del risultato finale. I calciatori comunque meritavano anche stasera un risultato diverso. È stato comunque un campionato vero dall'inizio alla fine. Tutte le partite sono state combattute. Abbiamo avuto difficoltà, un lutto, sono mancati dei titolari. La Salernitana e Salerno merita questa salvezza".
A chi dedica questa grande vittoria?
"A tutti quelli che ci hanno creduto e mi hanno generato positività oltre alla mia famiglia. Sono contentissimo per il presidente, il direttore e i ragazzi che hanno sentito il peso solo stasera, per il resto hanno risposto alla grande".
Ci sono le premesse per costruire qualcosa di importante?
"In questa piazza, da quando è arrivato questo presidente, si può csotruire qualcosa di importante e interessante".
Quando e perchè ha deciso di inserire Verdi?
"Volevo dare un messaggio chiaro, dovevamo vincere, e non volevo scegliere tra lui e Bonazzoli. Mancava Ederson e Verdi ha già fatto la mezzala con me al Torino. Qualcuno stasera ha sentito la responsabilità di non deludere tutta le gente. Bisogna costruirsi l'esperienza e la mentalità per sopportare ogni sfida di ogni livello".
Si sente pronto a lottare dall'inizio, con una programmazione, per un obiettivo diverso da quello della salvezza?
"L'ho fatto già fatto, sono partito dall'inizio e subentrato. Quello che cerco io sono le sfide con una certa logica. Ora godiamoci questa salvezza poi ci sarà modo per parlare di tutto il resto".
Sabatini ha dichiarato che lei debba essere confermato, cosa risponde?
"Il più grande acquisto della Salernitana è il presidente. Ha entusiasmo ed è un vulcano di idee. Può costituire la base di tutto. Mi intrigava molto poi lavorare con Sabatini. Loro due sono umilmente ambiziosi e io non sono da meno".
Qual è la prima cosa che farà domani mattina?
"Mi rivedrò la partita e mi godrò lo spettacolo offerto da una città che non credo abbia eguali nel rapporto abitanti-presenze allo stadio. Se si trova la giusta chimica è un posto dove poter fare calcio e può diventare molto gratificante. Questa è stata la salvezza del lavoro e del coraggio".
Ci sono stati momenti difficili in questa sua esperienza, come per esempio la sconfitta in casa col Torino?
"Non c'è stato un momento difficile, i dati dimostravano che stavamo crescendo. Dovevamo scegliere cosa migliorare. A parte stasera a livello e motivo e contro l'Inter, la squadra ha sempre offerto gioco. Abbiamo dato tutto, non potevamo fare di più. Stasera dovevamo essere più calmi, abbiamo sentito il peso delle tantissime persone che c'erano stasera perchè volevamo regalargli una gioia".
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