Nelle assolate giornate agostane, tra un drink sotto l'ombrellone e un tuffo ristoratore, quando la mente dei calciofili campani si proiettava all'imminente campionato cadetto 2024/25, tra la Salernitana e la Juve Stabia si immaginava esistesse un gap notevole a favore della prima. Granata retrocessi dopo tre stagioni di massima serie e vespe neopromossi in cadetteria, dopo un torneo di terza serie stravinto, apparivano mondi distanti, con i salernitani dotati di maggiore qualità, esperienza e blasone e gli stabiesi con tanti giovani ed esordienti in serie B. Ebbene il campo e l'incedere della stagione hanno finito per ribaltare queste prospettive e questa presunta scala di valori, ricordandoci quanto la cadetteria possa e sappia sorprendere laddove duro lavoro, sacrificio, grinta e agonismo spesso finiscono nei fatti per prevalere su tasso tecnico e trascorsi illustri.
Alla vigilia del derby di ritorno tra stabiesi e granata il gap effettivamente esiste ed è percepibile, ma in favore del club partenopeo per posizione in classifica ma anche per livello di prestazioni e morale. Questo totale ribaltamento dei pronostici precampionato non è, però, definibile come frutto di un miracolo sportivo compiuto da Davide ai danni di Golia e nemmeno come un qualcosa di casuale, se si considera la grande crescita del giovane organico gialloblù in esito ad un percorso fatto di tanto lavoro e tanta abnegazione, sotto la guida di un tecnico e di un ds bravi quanto motivati e professionali. La Salernitana, invece, è agli antipodi rispetto alla Juve Stabia, con una rosa colma di calciatori di nome ed esperienza che faticava ad essere squadra e ad esprimersi con efficacia sul rettangolo verde.
Da un lato una formazione con tanti elementi arrivati a livello di carriera ma in difficoltà dal punto di vista fisico ed atletico e dall'altro un gruppo affamato, dall'elevato tasso dinamico ed agonistico e caratterizzato da voglia di crescere, migliorare ed affermarsi. Gli stabiesi si sono dimostrati una realtà capace di tenere un rendimento costante, al netto di qualche fisiologica battuta di arresto dettata dalla gioventù, dove nell'ambito della forza del collettivo si sono messe in luce individualità importanti di calciatori che tanto potrebbero fare parlare di sé in prosieguo. I vari Adorante, Candellone, Leone, Bellich, Fortini e Floriani Mussolini sono apparsi ottime realtà e validi prospetti, capaci di spiccare con le loro giocate grazie ad un allenatore che ha saputo migliorare i calciatori e creare le condizioni per farli esprimere al meglio in un ambiente positivo ed unito.
I gialloblù sono squadra aggressiva e dinamica, molto organizzata ma anche valida tecnicamente e forse sottovalutata sotto quest'ultimo profilo. La capacità di sfruttare gli spazi e le ripartenze si abbina in questa Juve Stabia con una buona varietà di soluzioni offensive e con la dote di trovare la via del goal in molti modi diversi, grazie alla velocità e concretezza sugli esterni ma pure all'estro e alla creatività sulla trequarti, dove giocatori come Piscopo sanno esaltarsi. La Salernitana deve essere consapevole che si presenta a questo importantissimo derby di fine stagione da compagine sfavorita, ma, partendo da codesta necessaria visione umile, deve sapere di poter fare risultato senza temere eccessivamente l' avversario e puntando a fare emergere le proprie qualità e caratteristiche. In casa della Bersagliera vi sono state esclusioni pesanti a livello di convocati e si attendono novità di formazioni, con Adelaide, Raimondo, Ghiglione e Corazza che forse pagheranno dazio a favore di Verde, Stojanovic e Njoh e con una mediana a maggiore trazione anteriore in virtù dell'assai probabile impiego contemporaneo di due mezzali d'assalto come Soriano e Tongya.
La Salernitana difficilmente potrà imporre il proprio gioco in un Menti che si preannuncia infuocato ma è plausibile che faccia valere le proprie individualità di spicco in un contesto di maggiore coraggio ed intraprendenza nella fase di possesso ed evidenziando solidità e compattezza dinanzi alle folate offensive dei locali. La Juve Stabia merita tanti elogi e tanto rispetto ma ha anche le sue pecche quando viene attaccata, per via di una tendenza ad aprire il fianco ad avversari in grado di superare la prima pressione e buttarsi negli spazi che inevitabilmente si aprono alle spalle di una squadra votata ad aggredire alta, a costruire e a portare tanti uomini nella trequarti altrui. Inutile sottolineare come per la Bersagliera la gara sia una di quelle da non sbagliare e come i più attesi siano gli elementi di maggior tasso tecnico ed esperienza quali Ferrari, Soriano e Verde, che dovranno innescare un Cerri chiamato a ridestarsi e che, stavolta, potrebbero contare sul supporto di compagni a trazione anteriore come gli esterni Stojanovic e Njoh e la mezzala Tongya.
Vietato dare campo alle vespe dunque per i granata ma tenendo presente che sarà necessario pungere i partenopei ogni qual volta ve ne sia la possibilità, provando a pareggiare la loro voglia, la loro fame ed aggressività e lottando su ogni pallone. La partita di Castellammare non sarà una sorta di ultima chiamata solo per il duo Breda-Valentini, a serio rischio esonero, ma tale apparirebbe per la Salernitana tutta, giunta al momento di girare una stagione soffertissima alla soglia di tanti scontri diretti per restare in serie B, ai quali bisognerà dare senso con un' affermazione in campo esterno non più procrastinabile.
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