"Meglio ripartire dalla D con un'altra società" è il tormentone ricorrente che si ascolta negli ambienti sportivi salernitani, la stessa frase che ha accompagnato la gestione Lombardi, ma anche quella Aliberti. Quel presidente oggi rimpianto, ma che ha contribuito al fallimento della Salernitana Sport a causa di un debito superiore ai 20 milioni di euro in epoca in cui si incassava tantissimo. Certamente Lotito e Mezzaroma stanno deludendo e il quinquennio in B si può definire fallimentare: due salvezze ai playout facilitate dai guai di Lanciano e Foggia, due volte a metà classifica e una stagione anonima, tutto condito da esoneri di allenatori, via-vai di calciatori, fuga dagli spalti e un rapporto ormai logoro con la piazza. Stasera la tifoseria si riunirà e chiederà a gran voce che la società venga messa in vendita, ma la domanda è: ci sarebbero acquirenti? I 20 milioni di euro teoricamente richiesti dalla proprietà per farsi da parte sembrano troppi, soprattutto perchè non ci sono tanti calciatori di proprietà, il settore giovanile latita e gli introiti non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di un decennio fa. Allo stesso tempo, però, ricordiamo che nel 2011, dopo il fallimento della Salernitana Calcio, al bando pubblico emesso dal Comune non risposero imprenditori propriamente facoltosi e che tutti ritennero positivo avere alle spalle una potenza europea come la Lazio. Ci sono le immagini, con il boato dei 1000 tifosi radunatisi a Palazzo di Città e le parole inequivocabili del Governatore De Luca. Aggiungiamo: il Genoa, in A e con guadagni trenta volte superiori alla Salernitana, è in vendita da tempo ma non si è fatto avanti nessuno, nel piccolo nemmeno il Livorno riesce a cedere l'intero pacchetto azionario. CIò non vuol dire rassegnarsi ed accettare tutto, la via di mezzo è sempre la migliore. Il "Lotito vattene" sarà slogan fine a sè stesso che non scalfirà il patron, abituato a ben altre contestazioni a Roma. Pretendere, però, chiarezza, corazzata, taglio del cordone ombelicale con la Lazio, presenza e spiegazioni è il minimo sindacale. Stavolta non ci sono alibi nè fattori imponderabili. Ma la protesta va fatta con intelligenza. 

Sezione: News / Data: Dom 09 agosto 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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