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Nessuna svolta col cambio tecnico, numeri impietosi. Vile aggressione, fosse successo in Campania...

di Luca Esposito

Tre sconfitte su quattro (una in uno scontro diretto fondamentale come quello con l'Empoli, con tanto di 0-3 dopo 12 minuti), nove gol subiti e una classifica che vede alcune delle antagoniste allontanarsi e non di poco. Ed è inutile continuare con questa cantilena del "campionato nel campionato" e delle gare sulla carta proibitive: il Venezia ha battuto Fiorentina e Roma, il Cagliari ha pareggiato all'Olimpico con la Lazio, l'Empoli ha espugnato il campo della Juventus e solo la Salernitana, pur disputando delle buone partite, resta a bocca asciutta con le big. Tornando all'incipit, è palese che il cambio di guida tecnica non abbia sortito, numeri alla mano, gli effetti sperati. Colantuono sta lavorando con una rosa ridotta, non ha avuto un calendario semplice e anche la dea bendata s'è scordata del cavalluccio marino, ma quanto auspicato da Marchetti in quel famoso comunicato non si è verificato. Questa squadra appare leggermente più propositiva, ma cercare il palleggio dal basso sul campo della Lazio e con gente con tanti limiti tecnici è apparso un azzardo. Soprattutto perchè giocatori come Belec, Gyomber e Schiavone continuano a sbagliare ma trovano spazio, mentre altri vengono relegati in panchina o addirittura rischiano di finire fuori lista pur senza aver mai avuto l'opportunità di giocare nel loro ruolo naturale.

L'emblema del momento è Simy, calciatore sopravvalutato e che l'anno scorso ha segnato la metà dei gol su calcio di rigore. Basta con questa tiritera del "però aveva Messias alle spalle": qui c'è Ribery, non l'ultimo arrivato, ma il possente centravanti sbaglia anche gli stop elementari. Non va bene. Ci pensasse bene, la nuova società, prima di spendere sei milioni a gennaio per riscattarlo: a questo punto si poteva trattenere, per la stessa cifra, un elemento motivato come Tutino o comunque pescare di meglio sul mercato. Il ds Fabiani, certo, ha fatto il suo prendendo uno dei bomber della passata stagione e nessuno si poteva aspettare questo flop. Ma ormai il tempo è scaduto, la Salernitana non può permettersi di aspettare nessuno: o Simy si sveglia o sarà meglio per tutti cambiare aria. Così come restiamo convinti che un avvicendamento tra i pali sarebbe necessario.

Chiudiamo con una riflessione. Erano in 5500 all'Olimpico, a cantare a più non posso anche e soprattutto sullo 0-3. Nessuno in Italia, in trasferta, garantisce questi numeri. Lotito, che ascolta i cori contando un incasso interessante, avrebbe potuto prendere le distanze dal becero gesto di alcuni teppisti travestiti da tifosi che hanno ben pensato di aggredire i salernitani con coltelli e - pare - lanci di oggetti d'ogni genere. Fosse accaduto a Salerno, Napoli, Catania o Palermo ne avrebbe parlato l'intera Italia, tutto invece è passato sotto traccia. E così non va bene. Il popolo granata, ad oggi, è il migliore del campionato di serie A e merita rispetto, considerazione e...una nuova società che investa e ricambi questo smisurato sentimento d'amore.


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