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Giusto trattare tutti allo stesso modo, Ribery però andava preservato

di Lorenzo Portanova

Una delle principali caratteristiche di mister Fabrizio Castori è quella di far lavorare sodo i suoi calciatori in allenamento. Questi sforzi poi fanno si che la squadra in partita possa correre più degli avversari, soprattutto nel girone di ritorno. Il tecnico granata pretende massimo impegno e grande intensità in tutti gli allenamenti, chi non corre non gioca è uno dei mantra del mister. L'anno scorso i frutti si sono visti, la squadra nel girone di ritorno e nelle ultime gare di campionato volava, rispetto agli altri, e ha superato il Lecce che era avanti di 5 punti e ha tenuto a distanza il Monza. Per Castori poi non conta il curriculum e la carta d'identità, tratta tutti allo stesso modo, in campo va chi corre e chi merita di più senza stare a guardare il nome. Con Franck Ribery (nella foto) però forse era il caso di chiudere un occhio perchè il campione francese, anche per l'età non più giovanissima, doveva essere trattato in maniera diversa. Sappiamo che era lo stesso calciatore a pretendere allenamenti intensivi ma era il caso di farlo giocare nelle partitelle in famiglia quando c'è il rischio che anche un semplice contrasto potesse metterlo fuori gioco? È quello che è accaduto ed è stata una casualità perchè gli infortuni traumatici possono capitare in qualsiasi situazione, anche in partita. L'idea del mister è più che giusta, gli allenamenti massacranti alla lunga pagano e in campo ci va chi merita, però Ribery non è uno qualunque è andava (e va) forse gestito in altro modo. 


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