Intervistato dalla redazione di TuttoSalernitana, il presidente del club Mai Sola Antonio Carmando ha rilasciato una interessante intervista. Ecco i punti salienti:
Che spettacolo i tifosi granata a Roma...
"E' vero. Dopo un anno e mezzo di restrizioni è bellissimo poter tornare sugli spalti e condividere giornate indimenticabili con i tradizionali compagni d'avventura. E' un po' come il primo giorno di scuola. A Roma eravamo almeno in seimila, il nostro tifo ha lasciato a bocca aperta l'Italia intera e anche qualche laziale ha dovuto riconoscere le nostre enormi potenzialità. Il pubblico è sempre stato il dodicesimo uomo in campo, cantare a squarciagola anche sotto di tre gol è un segnale di enorme maturità che deve fungere da esempio per i nostri beniamini. Tutti eravamo consapevoli che sarebbe stato un anno di sofferenza, ci siamo calati nella realtà della A e non abbiamo nessuna voglia di mollare. Un plauso agli ultras, ai club, alla provincia, a chiunque sta mettendo da parte i malumori pur legittimi in nome dell'amore per la città e per la nostra squadra di calcio".
Scontri e organizzazione non perfetta, che idea ti sei fatto?
"E' vero, probabilmente si poteva fare di meglio. Ormai gli incidenti avvengono all'esterno degli stadi, sentiamo spesso di aggressioni all'interno di pub o ristoranti. Pochi facinorosi hanno rovinato una domenica di sport, il fatto che nessuno si sia fatto male seriamente non deve far abbassare la guardia. Tutti sapevano che in determinate zone ci sarebbero stati tifosi salernitani e tifosi laziali a braccetto, non ci voleva un genio per presidiare la zona con carabinieri e polizia. Un abbraccio affettuoso ai nostri fratelli granata purtroppo vittime dell'atteggiamento becero di qualche teppista. Li aspettiamo all'Arechi per sostenerli e aiutarli ad archiviare tutto come un brutto ricordo. Noi andiamo in trasferta da decenni, in campo esterno bisogna sempre guardarsi le spalle, anche girare la città in incognito se necessario. L'insidia è dietro l'angolo, sarebbe bello se ognuno di noi si limitasse a tifare per la propria squadra del cuore senza andare oltre un sano sfottò".
Squadra adeguata per la categoria?
"Ritengo che al completo la Salernitana se la possa giocare, tante volte abbiamo lasciato lo stadio convinti che meritassimo di più. Simy è una delusione, ma nessuno poteva aspettarsi un rendimento così negativo. Al di là dell'aspetto tecnico, vedo un ragazzo sfiduciato e che fa fatica. Interverrei in tutti i reparti nel mercato di gennaio, ma la nostra squadra non è scarsa così come viene dipinta".
Come vivete l'attesa per il cambio societario?
"Parto da una premessa: senza Lotito non avremmo giocato all'Olimpico. Bisogna essere intellettualmente onesti: avrà commesso tanti errori, quando necessario il mio club lo ha bacchettato, ma ci vuole anche un minimo di riconoscenza. I fatti sono dalla loro parte, quello dell'atteggiamento è discorso a parte. Ciò detto, non sta a me fare nomi o appelli. Spero solo che il nuovo presidente sia facoltoso e consenta finalmente ad una tifoseria che muove seimila persone in trasferta di vivere la A non come una parentesi, ma come una realtà consolidata. Basta fallimenti, basta tribolazioni: se pensano di venire qui a godersi i soldi del paracadute e vivacchiare in cadetteria si sbagliano di grosso. Avvenga tutto con la massima trasparenza, vedremo se in futuro rimpiangeremo la vecchia proprietà. C'è una cosa che mi fa arrabbiare tantissimo. Noi, grazie ad una gestione virtuosa, riusciamo ad autofinanziarci eppure impongono scadenze e minacciano estromissioni. Altrove hanno centinaia di milioni di euro di debiti, eppure la Federazione chiude un occhio. Questi trattamenti differenti rendono il sistema poco credibile".
Tifosi determinanti, ma biglietti ritenuti cari. Chi ha ragione?
"La verità sta nel mezzo. Sicuramente il pubblico è determinante e andrebbe incentivato, la crisi post Covid è tremenda e ci sono famiglie che purtroppo non possono permettersi il biglietto. Allo stesso modo vorrei ricordare che siamo senza presidente e che, dunque, è plausibile vogliano arricchire le casse con le entrate al botteghino. Ormai da due anni la Salernitana, e tutte le altre società italiane, non incassava un euro ed è comprensibile ci si voglia autofinanziare in tutti i modi possibili. Ci vorrebbe una soluzione che accontenti tutti: ok biglietti cari per le gare di cartello, ma aggiungendo agevolazioni per nuclei familiari, provincia, nuove generazioni, anziani e disoccupati".
Il vostro club è sempre in prima linea, pronte altre iniziative?
"Assolutamente sì. Sabato pomeriggio, nell'ambito della kermesse "I pomeriggi del Mai Sola", ospiteremo l'editore Francesco Saggese per parlare del libro Macte Animo. Parte del ricavato sarà devoluta in beneficenza e siamo felici di riaprire la sede a tanti amici che riabbracceremo volentieri. Per motivi di prevenzione e per rispettare le normative vigenti, cercheremo di contenere il numero di presenti ma ovviamente vivremo lo stesso un bel pomeriggio all'insegna dello sport, dell'amicizia e della solidarietà".
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