Le sue dichiarazioni riportate da autorevoli testate nazionali hanno fatto discutere, effettivamente per come erano state poste si lasciava pensare ad una dirigenza già rassegnata alla retrocessione. Non erano mancate le polemiche negli ambienti del tifo granata, alimentate anche da chi - per spostare l'attenzione rispetto alle false notizie propinate in estate - ha spostato demagogicamente l'attenzione altrove. Il direttore generale della Salernitana Angelo Fabiani, intervistato da SeiTv, si è lasciato andare ad un piccolo sfogo assumendosi le responsabilità per l'attuale posizione di classifica, ma rimarcando le oggettive difficoltà che un qualsiasi dirigente avrebbe incontrato guidando una neopromossa senza un presidente alle spalle. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:
Tifoseria in fermento, cresce la preoccupazione. Che novità ci sono?
"Vi posso assicurare che non so assolutamente nulla. I trustee hanno un compito ben preciso: vendere la società entro i termini perentori fissati dalla Federazione. Noi ci dobbiamo occupare dell'aspetto sportivo, cercando di portare avanti il club nel miglior modo possibile consapevoli di barcamenarci tra una serie di difficoltà preventivabili. Al momento non ci hanno comunicato niente, sono il primo ad attendere in modo spasmodico la chiamata che attesti il passaggio di proprietà. Salerno e la Salernitana meritano di avere un presidente, un punto di riferimento forte".
La tifoseria non ha potuto godersi la gioia per la promozione in A, spaventata dal pericolo iscrizione. Ora, all'8 dicembre, non si sa nulla del futuro e ci si trincera dietro i silenzi. Lei invoca unità e sostegno, ma non crede che questo atteggiamento generale possa essere poco rispettoso nei confronti di un pubblico che garantisce numeri di alto livello?
"Tutto quello che dite è giusto, è la parte romantica del calcio. Sono il primo ad ammirare quelle migliaia e migliaia di tifosi che amano visceralmente la squadra e la seguono dappertutto. Ma sono anche una persona concreta, più di dirvi che non so nulla che posso fare? C'è un patto di segretezza totale, i trustee si interfacciano con i potenziali investitori e, come hanno fatto in passato, si limitano a inviarci tramite PEC i comunicati stampa che poi pubblichiamo sul sito istituzionale. L'anomalia della situazione ha comportato una sorta di confusione sui ruoli, si pensa che trustee, amministratore unico e dirigenza abbiano le stesse funzioni. E' sbagliato, non è così. Non posso avere alcun rapporto con i trustee, non è mio compito invitarli ad indire una conferenza stampa. Credetemi, sono mortificato perchè mi metto nei panni della gente. Capisco, lo comprendo, mi dispiace e ci metto la faccia, sapendo di andare incontro a tante critiche".
C'è chi, rispetto a questa posizione critica dell'ambiente nei suoi confronti, la invita a dimettersi...
"Il tiro al piccione nei confronti di Fabiani è sport quotidiano, ho le spalle larghe e sono abituato a vincere le battaglie senza piangermi addosso. Siamo ultimi in classifica, è chiaro che ognuno di noi abbia delle responsabilità e non dobbiamo sottrarci. Ribadisco quanto già detto: non appena arriverà il nuovo presidente spero possa dare un calcio nel sedere a me, Bianchi e Avallone e ricominciare da zero. Viceversa, per non essere di peso a nessuno, sarò io a rassegnare le dimissioni. Decideranno loro se continuare con il sottoscritto o chiudere la mia esperienza a Salerno. Che, consentitemi di dire, ad oggi resta vincente. Lo dicono i risultati. Poi nessuno è infallibile".
Non crede che le parole riportate da alcuni quotidiani sportivi, in cui si parla di grande realtà di serie B di passaggio in A, in questo momento potessero essere evitate?
"E' un assist per chiarire una cosa: da una intervista ampia si può estrapolare un concetto, decontestualizzandolo. Il sito Sportweek ha riportato integralmente le mie parole, basta andare a leggerle. Ho espresso un concetto molto semplice: nel tempo, rispetto ad altre realtà che magari hanno fatto il doppio salto ma poi hanno avuto difficoltà perchè non erano prontissime, ci siamo stabilizzati in B rimanendoci per diversi anni prima di vincere il campionato. Soffrendo, con degli errori, con due spareggi playout. Ma siamo rimasti in cadetteria. Una neopromossa, al suo primo campionato di A dopo molto tempo, sa bene che dovrà vivere un torneo di sofferenza, ma questo non vuol dire essere rassegnati. Butteremo fino all'ultima goccia di sangue per difendere ciò che abbiamo conquistato, con enormi sacrifici. Se ci giriamo indietro possiamo vedere che la Salernitana, falcidiata dagli infortuni, ha messo in grossa difficoltà realtà come Napoli e Atalanta che, di fatto, stanno dando 3-4 gol a tutte le avversarie. Ci sta di perdere 2-0 con la Juventus, così come a San Siro col Milan. Poi possiamo discutere di prestazione, atteggiamenti, moduli e quant'altro: i fatti dicono che le big sono, ad oggi, inarrivabili per tante realtà come la nostra. Pesano i punti persi con altre squadre apparentemente alla portata, ma l'Empoli è una rivelazione e la stessa Sampdoria ha chiuso lo scorso torneo al nono posto. Ma figuratevi se sono già rassegnato o penso in funzione di una retrocessione certa e di una futura serie B...".
Quindi ci credete alla salvezza?
"Assolutamente. Al netto dei nostri difetti, siamo a 4 punti di distanza. Ci sono realtà di un certo livello come Genoa, Sampdoria e Cagliari che non stanno facendo chissà quanto meglio. Pare che lo Spezia, in inverno, non potrà fare mercato. Il Venezia vinceva un derby per 3-0 e ha perso in casa 4-3. L'importante è restare agganciati, poi a maggio tireremo le somme".
Mercato: si fanno i nomi di Farias ed Empereur...
"Alan è un ottimo ragazzo, ci siamo sentiti la scorsa estate. Ma non mi va ora di parlare di mercato, a me interessa che squilli il telefono e mi dicano che la Salernitana ha una nuova proprietà".
Ci può almeno confermare che in estate ci furono trattative con Viola e Ricci?
"Sicuramente sono due ottimi giocatori e due bravi ragazzi, ci sono stati dei contatti. Ma se scegli una guida tecnica ti fidi del suo credo e delle sue idee. Ci hanno dato delle indicazioni, noi le abbiamo rispettate alla lettera".
Tra le tante polemiche c'è quella relativa allo stipendio di Guerrieri...
"Ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere, perchè poi si dicono stupidaggini che esulano dalla realtà. Ma ad un tifoso vero, che ama la squadra, cosa interessano i guadagni di un calciatore? E' troppo evidente, per chi ragiona a mente fredda, siano argomenti gettati sul tavolo ad arte per destabilizzare. L'ho detto prima: il tiro al piccione nei confronti di Fabiani è sport quotidiano, strumento per tanti per guadagnare consensi sui social. La tifoseria è un'altra cosa. Ma comunque, su Guerrieri, sono state dette tante inesattezze".
Nulla è cambiato da Castori a Colantuono, perchè esonerare il mister della promozione?
"A volte bisogna prendere decisioni impopolari. Fabrizio ha vinto un campionato, tutti gliene diamo atto. Ma poi guardavamo la classifica e ci rendevamo conto fosse necessario intraprendere un altro percorso. Ringrazio Stefano che, al momento della firma, ha accettato con la piena consapevolezza delle difficoltà che avrebbe ereditato. E anche lui, in alcune gare, ha raccolto meno di quanto meritasse. Giocandole in emergenza, cosa che pochi rimarcano. Qualunque squadra, anche la migliore, soffrirebbe senza la sua ossatura di base. Se vengono meno Strandberg, Ruggeri, Veseli, i due Coulibaly, a volte anche Ribery è palese tu possa soffrire, specialmente se giochi con Juventus e Milan. Anche in questo caso invito gli organi di stampa ad essere corretti e fornire una informazione precisa, non è possibile parlare di esoneri e ribaltoni ogni volta che la Salernitana perde. Colantuono era e resta il nostro allenatore".
Come vive tutte queste critiche? Ha mai pensato di mollare?
"L'importante ed essere a posto con sè stessi. La scorsa estate avrei potuto lasciare la Salernitana da vincitore, certamente avrei trovato una adeguata sistemazione in A o in B. O pensate che chi vince a Salerno resti a spasso? Invece, quando ho capito che c'erano delle difficoltà per l'iscrizione, ho deciso di restare e di metterci la faccia senza abbandonare la nave. Ho agito sempre per il bene della Salernitana, chi mi conosce sa quale sia l'affetto che nutro nei confronti di questa maglia. Ho deciso di traghettare la Salernitana fino a quando non scadrà il mio mandato e ci sarà la nuova proprietà, barcamenandomi tra una serie di difficoltà. Un direttore sportivo che fa mercato ha a disposizione un budget, mai come quest'anno da rispettare al centesimo. Chiudere una trattativa non è semplice".
Considerando che lei parla di budget da rispettare, difficoltà sul mercato e ansia per il futuro era proprio necessario fare questo trust?
"Anche in questo caso si fa un po' di confusione tra i ruoli. Io sono il direttore sportivo, non il presidente. Sono tutte domande legittime, capisco l'amarezza e la confusione dei tifosi. Ma non è stato Fabiani a scegliere il trust, dovete parlare con la vecchia proprietà".
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