Salernitana – Torino, al di là del risultato finale (1-1. I marcatori: Sanabria (T) e Vilhena (S)) è stato forse il punto più basso di questa stagione. Anche più del 5-0 subito a Sassuolo. Anche più del 3-0 subito a Monza. Anche più del 2-0 subito in Coppa Italia contro il Parma, in piena sessione di mercato estiva e quando in campo c’erano ancora i vari Sy, Kechrida, e chi più ne ha più ne metta. Soprattutto nel primo tempo, sembrava di rivivere le stesse cattive emozioni che si vivevano ad esempio in Serie B, quando la terza Salernitana di Gregucci perse contro il Cosenza, oppure in Serie C1, nella stagione 2013/14, quando non si riusciva ad ingranare nemmeno a pagare e veniva richiamato Perrone, per il suo terzo mandato, e che poi quest’ultimo veniva esonerato dopo la pesante sconfitta di Pontedera.
Insomma, la Salernitana del primo tempo è stata una Salernitana senza carattere e bloccata, con la paura di subire la terza sconfitta consecutiva. Una Salernitana che ha sbagliato tanto, anche a seguito di alcune scelte discutibili di Mister Davide Nicola, tipo ostinarsi a mettere Candreva sulla fascia, quando, con i suoi 35 anni – 36 il 28 febbraio – non riesce più a farlo al meglio, essendo che cala di lucidità durante i 90’. Candreva, infatti, e lo ha dimostrato anche nel corso della stagione quando è stato messo in quella posizione (vedi quando ci ha giocato per pochi minuti contro lo Spezia, o quando ci ha giocato per tutto il match contro la Lazio), ormai deve giocare in mezzo al campo. O come mezz’ala, o come trequartista (quando si usa un modulo che prevede questo ruolo. Ma questo viene usato soprattutto nel secondo tempo, mettendoci Bonazzoli in quella posizione, oppure ci si può mettere come trequartista anche Vilhena, essendo che quando gioca vicino alla porta, è infermabile). E quindi non era meglio mettere un Candreva mezz’ala con Sambia esterno destro (che contro il Milan, ripeto, fece bene, e ripeto ancora, basta usarlo col contagocce), invece che un Nicolussi Caviglia, che è appena arrivato e ci vuole tempo per lui per ingranare? Perché il ragazzo è forte che è forte, però nei primi 15/20 minuti, sembra aver avuto lo stesso impatto che ebbe Dylan Bronn nelle prime partite con Sua Maestà. Partiva male, per poi prendere motivazioni e gamba, facendo poi ottime prestazioni, così come è successo oggi al centrocampista classe 2000.
Ma soprattutto, la fissa più grande del mister piemontese è quella di ostinarsi a mettere ancora una volta la difesa a 3. Ora verrà esposto un altro motivo per cui bisogna iniziare a provare la difesa a 4. Un motivo che finora dal sottoscritto è stato sempre criticato, ma che ieri ha visto un bagliore di luce quando lo ha visto giocare sull’esterno, a sinistra, avendo sostituito Bradaric, ed anche se questo momento è durato solo una ventina di minuti, essendo che la sostituzione è stata effettuata al 76’. Il motivo si chiama Lorenzo Pirola. Pirola si è mosso meglio da esterno, che quando giocava nei tre di difesa. Con Pirola che può fare il terzino, con anche Bronn che può fare questo, perché non provarci. Anche perché se si ragiona sugli esterni a disposizione, non contando se alcuni di essi, sono infortunati, a destra ci sono Mazzocchi e Sambia, a sinistra c’è il solo Bradaric. E magari Pirola – o anche lo stesso Bronn – potrebbero anche essere reinventati in quel ruolo, facendo anche si che s’inizi a pensare di portare a Salerno, finalmente un difensore centrale di livello, che serve come il pane, essendo che la riserva non può essere Radovanovic (lo si è visto mercoledì contro il Milan), essendo che Fazio va a scatti, ossia che anche se fa buone prestazioni, ma deve fare sempre qualche errorino pesante, ed essendo che, un pochino, Daniliuc deve ancora crescere perché ancora un po' acerbo, e Bronn, come si è sempre detto, anche se forte, ma non so se davvero possa giocare titolare in questa squadra. Infatti, sia lodato il rientro di Gyomber dall’infortunio, che sicuramente a Bergamo sarà schierato titolare.
Però, anche se gli son state fatte tante critiche, ma questo non preclude un suo possibile esonero. Anche se non è ancora certa – anche perché bisogna aspettare anche Hellas Verona – Cremonese che si giocherà nella serata di oggi – ma comunque c’è molta probabilità che l’obiettivo “salvezza anticipata” sia centrato. La parola “esonero” è nata – anche dal sottoscritto – per la mancanza di gioco, ma soprattutto, perché quelli contano ai fini della classifica, mancanza di risultati che ha avuto la squadra nell’ultimo periodo. È stata tirata in ballo dopo l’umiliazione di Reggio Emilia, quando la Salernitana perse 5-0 contro il Sassuolo (quest’ultimo ora irriconoscibile ed infatti mi chiedo come e perché i granata hanno subito questa sconfitta da una squadra che forse è allo stesso livello di essi), ossia dopo la seconda sconfitta consecutiva contro una diretta avversaria, dopo aver perso in casa contro il Lecce, prima della sosta delle nazionali per la Nations League, nel giorno in cui fu resa nota la convocazione di Pasquale Mazzocchi nella Nazionale Italiana (la sua prima convocazione, e la prima convocazione per un calciatore della Salernitana nella Nazionale italiana). Poi però per le strade di Salerno questa parola non si era sentita più anche perché arrivarono 3 vittorie in 4 partite, con nel mezzo la sconfitta a San Siro, contro l’Inter. Che poi, se vogliamo dirla tutta, contro il Verona era ancora a rischio la panchina del mister, ma Dia, all’ultimo minuto, l’ha salvata.
Però fu di nuovo tirata in ballo dopo le due sconfitte contro Fiorentina e quella più emblematica contro il Monza, dove in quest’ultima, Nicola sbagliò la formazione, se ne accorse all’intervallo, e con i vari cambi, ha giocato meglio nel secondo tempo facendo crescere il rammarico perché fu una partita buttata nel cestino già dal fischio d’inizio, ed il pareggio interno contro la Cremonese, nelle ultime 3 partite del 2022. Però anche in questo caso non fu esonerato perché si voleva dare stabilità all’ambiente, anche se questa stabilità non si è proprio vista in questi mesi, anzi sono peggiorate le cose soprattutto nel rapporto tra lo stesso mister Nicola, ed il DS Morgan De Sanctis.
Quindi, ora sarebbe inutile un suo possibile esonero. O a marzo si valuta e si decide, oppure direttamente si prende una decisione a fine stagione, per la prossima stagione. Ovviamente con un allenatore con cui puoi continuare al meglio questo progetto iniziato.
Quindi Davide Nicola, da Bergamo, deve iniziare la sua resurrezione, anche inventandosi qualcosa sul piano del gioco, anche aiutato dagli acquisti della dirigenza fatti ora e che saranno fatti in futuro (p.s. A prescindere da chi sarà acquistato da qui fino a fine mercato, ma Ochoa per le prestazioni che ha offerto nelle prime due partite giocate con la maglia dei granata, compiendo ben 15 parate in due partite (9 contro il Milan e 7 contro il Torino), è l’acquisto più importante e più azzeccato di questo calciomercato invernale. Sia della stessa Salernitana, e sia soprattutto, di tutta la Serie A. Anche perché molte squadre, tra cui anche top club tipo il Milan, ce lo stanno invidiando e non poco, essendo che ad esempio, i rossoneri, hanno come sostituto di Maignan, Tatarusanu. Ma soprattutto, è arrivato a parametro zero, quindi il rapporto qualità – prezzo è alto). Inventandosi qualcosa sul piano del gioco perché Bohinen non può davvero essere diventato tutt’ad un tratto, estraneo al gioco della Salernitana. È diventato proprio un faro del centrocampo proprio con alla guida Nicola. Io lo so che il norvegese è stato infortunato e per questo ha saltato almeno le prime 9/10 partite di campionato, e magari sta ancora cercando di recuperare dall’infortunio, però non può essere cambiato dall’infortunio subito contro il Parma una settimana prima che iniziasse il campionato.
Ci vuole una resurrezione per Bohinen, come c’è stata con Vilhena. Le mie sensazioni positive su di lui dopo la sfida con il Milan erano giuste. Contro i rossoneri si erano visti sprazzi del vero Vilhena visto ad inizio stagione. Oggi, oltre che nel secondo tempo si è preso le chiavi del centrocampo, spingendo l’offensiva granata, ma prima, sempre nel secondo tempo, ha anche pareggiato i conti con un grande tiro da fuori area, dopo aver recuperato palla dalla sua metà campo e guidando il contropiede dei granata. Dopo tante critiche, dopo anche voci che lo vedevano fuori dal progetto Salernitana, ecco qui che il 10 tanto stimato dal sottoscritto, si è ripreso Salerno e la Salernitana.
Quindi dalla resurrezione di Vilhena, dalla cattiveria dei trascinatori Dia, Piatek, Bonazzoli e dell’ultimo arrivato Ochoa, questa Salernitana deve ripartire assolutamente. Davide Nicola deve ritrovarsi, anche perché forse ha anche tutta quest’ansia da prestazione perché questa è la stagione in cui deve dimostrare che non è solo un traghettatore, ma che invece ha finalmente fatto il salto di qualità che tutti vorrebbero che lui facesse, per diventare a tutti gli effetti un allenatore non solo di squadre che devono raggiungere la salvezza, ma anche di squadre che possono puntare più in alto. Perché non allenerà mai un top team, però per comunque le idee e la cattiveria che propongono le loro squadre, ad una squadra medio alta o media, la farebbe over performare. Quindi deve ritrovare tranquillità semplicemente.
PERCHE’ L’8 GENNAIO 2023 È DIVENTATO IL GIORNO DELLA RESURREZIONE DI TONNY VILHENA, MA ORA VOGLIAMO ANCHE PROCLAMARE IL GIORNO DELLA RESURREZIONE DELLA SALERNITANA E DI DAVIDE NICOLA, per tornare di nuovo a gioire, come quella sera in cui i granata espugnarono l’Olimpico battendo la Lazio in rimonta. Una serata che nessun tifoso salernitano dimenticherà mai, anche perché è l’ultima gioia vera ottenuta in questa stagione. Si in questa stagione, precisamente il 30 ottobre, ma sembra essere passato tanto ma tanto tempo…
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