Così proprio non ci siamo. La Salernitana, partita ad inizio anno con l'obiettivo mai nascosto di centrare i play-off, si ritrova adesso esattamente a metà classifica, equidistante dall'ottavo posto e dalla pericolosa zona play-out, lontane entrambe 6 lunghezze. Quella di Livorno rappresenta la terza sconfitta consecutiva, la quarta nelle ultime 5 partite. Verrebbe da dire che la sosta per le nazionali arrivi al momento giusto per una Salernitana che non riesce proprio a trovare continuità, pur avendo mostrato paradossalmente alcuni timidi segnali di crescita sul piano del gioco in questo girone di ritorno. Il bottino, tuttavia, risulta alquanto magro, con appena 10 punti conquistati sui 30 messi in palio e una media da retrocessione di appena 0,33 punti a partita dopo il giro di boa. Occorre prepararsi al meglio per l'ultima fase del campionato, la più delicata, consapevoli che il ruolino di marcia tenuto fin qui ha solo in parte compromesso la rincorsa ai primi otto posti, che resta comunque apertissima. Resta un ultimo interrogativo. In questi casi risulta realmente utile una misura estrema come il ritiro punitivo? Il motivo di un tale rendimento è da individuare in una scarsa concentrazione da parte di un gruppo che sembra pur tuttavia seguire il suo tecnico, oppure in alcune evidenti carenze in organico? Se la risposta è la seconda, appare dunque chiaro che il ritiro risulta ben lungi dall'essere d'aiuto alla squadra che, prima di tutto, ha bisogno di ritrovare serenità.

Sezione: News / Data: Lun 18 marzo 2019 alle 21:00
Autore: Valerio Vicinanza
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