.

Stadium, Olimpico, ora San Siro: è Salernitana grande con le grandi. E con Sousa c'è la conferma: la rosa era valida

di Luca Esposito

Prima lo Juventus Stadium, poi l'Olimpico, stasera San Siro. E' una Salernitana grande con le grandi, capace di regalare un'altra serata da sogno ai suoi straordinari tifosi, bravi a farsi sentire nella bolgia del Meazza e a incidere a cospetto di 70mila cuori rossoneri. 98 minuti da squadra vera, con interessanti indicazioni tattiche, almeno cinque occasioni nitide per segnare e, soprattutto, una super capacità di reazione dopo lo svantaggio maturato al termine del primo tempo che avrebbe abbattuto un leone. Invece i granata hanno pareggiato, sfiorato il raddoppio con Piatek e chiuso a San Siro, contro i campioni d'Italia tra le prime otto in Europa, contre punte ed esterni di spinta. Un premio al coraggio di Paulo Sousa che, al di là del risultato (straordinariamente importante, per la classifica e per il morale), ha voluto lanciare un messaggio ai suoi calciatori. Con un allenatore bravo si sta rivalutando positivamente il potenziale di una rosa che, complici gli errori del suo predecessore, non aveva più idee, identità e carattere. Ora è tutt'altra storia. Per un'ora una Salernitana in emergenza mise in difficoltà la Lazio, col Monza è arrivato un secco 3-0, ora un doppio pari in trasferta e il terzo risultato utile consecutivo. Non vogliamo sempre puntare il dito contro Nicola, ma se la società avesse ascoltato prima il suo bravo direttore sportivo ecco che, già dopo il ko di Sassuolo, avremmo accolto un tecnico di caratura internazionale e che deve essere il punto di partenza per il futuro non appena si chiuderà il discorso salvezza. Naturalmente, come detto, guai ad abbassare la guardia. Il +7 è rassicurante, ma ora arriverà un Bologna in crescita, vicino alla zona Europa e che potrebbe recuperare giocatori importanti. Ci vuole un Arechi gremito, ma soprattutto una prova gagliarda come quella di oggi. Perchè questa Salernitana può dare filo da torcere a tutti, trascinata da un reparto difensivo che sta migliorando (ottimi Pirola e Daniliuc, Gyomber sempre super), da un Mazzocchi ritrovato e capace di fronteggiare muso a muso Leao e Theo Hernandez senza paura e da un attacco che vede in Dia il fiore all'occhiello, senza dimenticare la crescita di Bradaric, le parate di Ochoa e quel Bohinen che oggi, finalmente, ha inciso. Avanti così, sarà una bellissima notte a tinte granata.


Altre notizie
PUBBLICITÀ