Numeri, dati, classifica, campo, rumors di mercato. I miei colleghi - molto preparati - vi danno quotidianamente conto di tutto questo, e per stavolta non sarà qui a ripetere o esporre pensieri miei in merito. Perché, come credo la maggior parte degli italiani, il pensiero è focalizzato al Mondiale finora più strano della storia, l'imminente Qatar 2022.
Sì, lo definisco il "più strano della storia" perché si gioca in inverno, perché sarà disputato in un paese che non è proprio la patria del calcio e con il calcio finora c'entra poco, perché si dà spazio alla finta parte patinata uno stato in cui diritti civili e umani vengono calpestati (motivo per il quale, confesso, avrei preferito un utopico boicottaggio di massa, ma il Dio danaro muove tutto), perché l'Italia non sarà tra le partecipanti. Beh, sotto questo aspetto, in realtà di strano c'è poco, per la seconda volta consecutiva la Nazionale azzurra non sarà ai nastri di partenza della più importante competizione calcistica, situazione sulla quale ci sarebbe da aprire capitoli e capitoli a parte. Magari un giorno lo farò pure, la riforma del sistema calcio è un tema che mi sta particolarmente a cuore, perché probabilmente si è un po' giunti al capolinea e servono punti fermi dai quali ripartire per portare nuovamente il mondo pallonaro nostrano ai vertici del mondo.
Ecco, veniamo quindi al tema odierno, a quanto questo anomalo mondiale incida sul campionato italiano, o meglio sulla Serie A italiana, che subirà di fatto un lungo stop, un mese e mezzo circa. Più o meno il tempo che separa la fine di una stagione dall'inizio di quella successiva. Cosa mai successa.
Alla quale probabilmente neppure si era troppo preparati. Certo, i club di Serie A si sono attrezzati per far fronte alla questione, ma a mio avviso le incognite sulla ripresa rimangono, e per la prima volta si potrebbero vedere... tre campionati in uno. Già il mercato di gennaio sposta gli equilibri, e si parla spesso di un "campionato nel campionato", addirittura adesso si dovrà anche valutare quella che è la condizione atletica delle varie squadre alla ripresa, quali saranno i calciatori a effettiva disposizione (ci saranno infortuni al Mondiale?), come influirà sul corpo e la mente degli atleti una sorta di nuovo ritiro svolto però in condizioni opposte a quelle estive. Sostanzialmente - può sembrare una cavolata ma non lo è - un mese e mezzo di stop non darà neppure il tempo ai giocatori di abituarsi gradualmente al normale cambio climatico che stiamo vivendo in questo periodo dell'anno. Un primo scorso di annata è quindi andato, se ne vedrà un breve e intenso nel mese di gennaio e un ultimo da gennaio (mercato concluso) in poi. Affascinante? Può darsi. Come ho detto non sono contraria ai cambiamenti, ma ammetto che forse così... è troppo anche per me.
Buon Mondiale a voi? No, non sarà la chiosa. Attesi semmai sviluppi sul fronte granata. Già, perché tante panchine ballerine... potrebbero cambiare musica in questo lungo periodo. E allora via, anche al quarto campionato nel campionato...
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