Ospite della rubrica Instagram di TuttoSalernitana, “Due chiacchere con”, Ivan Castiglia. Centrocampista ex. Salernitana, per sei mesi nella stagione 2014/15, e protagonista in diverse importanti piazze di Serie B e Lega Pro. Per esempio la Reggina, con la quale riuscì ad esordire anche in Serie A, il Cittadella, collezionando più di 40 presenze nella serie cadetta, oppure il Como o il Vicenza con cui ottenne due importanti promozioni in B. Nel corso della diretta abbiamo avuto modo di affrontare diversi temi, partendo in primis dalla stretta attualità legata al Coronavirus e agli scenari futuri per la ripresa dei campionati. Proseguendo poi con il racconto di vari aneddoti della sua carriera, compresi alcuni della sua esperienza a Salerno e di quella attuale al Giulianova, fino ad arrivare a commentare la Salernitana di Ventura.
Ecco alcune delle sue dichiarazioni a noi rilasciate, iniziando dal tema della proposta della Lega Pro per la sospensione dei campionati: “La proposta credo sia giusta per quanto riguarda la promozione delle prime tre dei gironi, sono squadre che hanno dimostrato sul campo di meritare la Serie B. Sulla scelta del sorteggio sono invece un po’ perplesso, perché non si può affidare alla fortuna il destino di diverse squadre. Credo si debba trovare una soluzione alternativa, magari un minitorneo o dei play-off più avanti in estate. Penso che la motivazione principale, che ha spinto la Lega Pro a considerare questa proposta sia economica. Forse può essere un modo per i presidenti per risparmiare sulle trasferte o sugli stipendi. Inoltre per molte società di C, ma anche alcune di B, per esempio diventa difficile sostenere i costi per fare tamponi ogni tre giorni. In generale penso comunque ci sia un po’ di confusione nello gestire questa situazione, sul come ricominciare, sulle date ecc. Poi da casa anche noi calciatori capiamo ben poco, quindi non resta che aspettare e attenerci a ciò che decideranno. Personalmente se mi dovessero dire di giocare, non avrei timore nello scendere in campo. Non vedo perché se lavorano aziende, operai e farmacie non dovremmo lavorare noi. Certamente la salute va al primo posto sempre, quindi è giustissimo riprendere a porte chiuse e con le varie norme di sicurezza. È pur vero però che ci sono moltissime persone che ogni giorno lavorando rischiano di essere contagiate, perché non dovremmo farlo noi, non siamo diversi”.
Riguardo invece alla sua esperienza attuale al Giulianova: “Mi trovo assolutamente bene sia in città che con la squadra. Sono arrivato ad Ottobre perché prima ero svincolato e sono riuscito a trovare un po’ di continuità,visto che erano un anno e otto mesi che non giocavo. Siamo in linea con l’obbiettivo prefissato ad inizio stagione, ovvero una salvezza tranquilla. Ad oggi saremmo salvi, però speriamo di riprendere a giocare perché la voglia è tanta. Poi certamente Coronavirus permettendo, perché la salute va al primo posto sempre”.
Passando alla sua avventura di sei mesi a Salerno: “Nei sei mesi a Salerno sono stato molto bene, poi ci sono tornato anche più volte da avversario con Reggina e Cittadella. Uscire dal tunnel dell’Arechi per entrare in campo è sempre un brivido forte, sia da avversario e a maggior ragione da giocatore della Salernitana. Eravamo davvero un bel gruppo quella stagione. Infatti mi sento ancora molto con Maurizio Lanzaro, che avevo già avuto come compagno alla Reggina, poi con Russotto e anche con Calil, con il quale qualche volta ci scambiamo alcuni messaggi. Ma lo stesso può valere con Tuia, Mendicino, potrei dirtene davvero tanti. Certo mi dispiace molto aver giocato poco a Salerno, ci fu uno screzio con Menichini ma la colpa non fu sua. L’episodio con il mister fu solo la goccia che fece traboccare il vaso, perché c’era già qualcosa prima. Ad Agosto, dopo un buon ritiro, dovevamo giocare una partita di Coppa Italia con l’Alessandria. Mi ricordo ci fosse ancora Somma, che mi fece i complimenti davanti a tutti e spiegò come io meritassi di andare in campo ma alla fine avrebbe fatto un’altra scelta. Da lì iniziai a capire ci fosse qualcosa di strano, tant’è che il 31 Agosto il direttore Fabiani mi chiese di andare via. Questo mi sorprese, in un mese dal giocare titolare passai al dover andar via e al non essere nei programmi della società. Al 31 Agosto era quasi impossibile trovare squadra, il direttore mi propose così di andare al Savoia. Con tutto il rispetto per il Savoia, però rifiutai e rimasi. Le prime sei partite giocai titolare con Menichini, ma poi magicamente senza motivo finì fuori rosa. Da lì così arrivò lo screzio con il mister e a Gennaio andai via al Como, conquistando la promozione in B. Il mio rammarico più grande fu sicuramente quello di essere stato messo fuori rosa, non tanto per una ragione tecnica o caratteriale, ma per un qualcosa che neanche a me fu chiarissimo”.
Infine sulla Salernitana attuale dichiara: “Continuo a seguire con piacere la Salernitana e guardo le sue partite. Ogni anno la società costruisce una squadra per puntare in alto in campionato, forse quella di quest’anno è una delle migliori degli ultimi 4/5 anni. Lo si può notare dalla presenza di giocatori importanti, come Cerci, o nella scelta di Ventura come allenatore. Forse dovrebbe cambiare qualcos’altro nella Salernitana e non giocatori o allenatore. Della rosa in generale mi piace molto, come ho già detto, Cerci e poi Kiyine, un giocatore molto giovane e con talento”.
Ringraziamo Ivan Castiglia e il Giulianova Calcio per la disponibilità.
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