Ospite ai microfoni di TuttoSalernitana Riccardo Mancini, giornalista e telecronista di DAZN. Con lui abbiamo avuto modo di realizzare una riflessione sulla stagione di Serie B appena iniziata, con un focus particolare sulla Salernitana di Fabrizio Castori. Squadra granata che il giornalista di DAZN ha avuto modo di commentare nel suo esordio allo stadio Arechi contro la Reggina. Ecco le sue dichiarazioni:
Partendo dal mercato da poco terminato, qual è la squadra in Serie B che secondo lei si è mossa meglio in questa sessione estiva?
"La squadra che mi ha colpito maggiormente è la Reggina. Una squadra capace di tenere l’ossatura della scorsa stagione, già formata da giocatori di grande esperienza per la categoria per esempio Marco Rossi, al quale ha aggiunto rinforzi importanti. Naturalmente Menez è la ciliegina sulla torta del mercato calabrese, un giocatore di grande qualità e che ho visto avere grandissima voglia. Mi auguro per la Reggina che possa mantenere questa voglia e questa continuità di rendimento per tutta la stagione, visto che in passato la pecca del francese è stata sempre la costanza. Oltre a lui però la Reggina possiede calciatori che hanno grande esperienza in Serie A e B, per esempio Crisetig oppure il difensore centrale Cionek. Secondo me ha davvero realizzato un bel mix tra calciatori giovani e più esperti. Tra le altre squadre che mi hanno attratto molto a livello di mercato c’è di sicuro l’Empoli. La rosa dei toscani secondo me è ancora più forte dello scorso anno, sarà una delle grandi protagoniste di questa stagione. Ha giocatori in rosa del calibro di La Mantia, Moreo, Mancuso, ha una difesa molto esperta e un portiere molto importante per la B come Brignoli".
Sulla Salernitana di Fabrizio Castori, che ha avuto modo di vedere da vicino all’esordio contro la Reggina. Come valuta il mercato granata e dove può arrivare secondo lei la squadra di Salerno?
"Ogni anno si dice che la Salernitana possa competere per entrare ai play-off e lottare per la promozione. Secondo me sulla carta anche quest’anno potrebbe farlo, nonostante abbia perso alcune pedine importanti in squadra in questa sessione di mercato. Però ha preso un allenatore che conosce bene la categoria e giocatori che possono fare la differenza. Mi viene in mente il nome di Tutino in attacco, l’uomo che forse davvero mancava alla Salernitana lo scorso anno. Un giocatore di grande talento e qualità che la squadra granata non aveva, con tutto il rispetto per quelli che c’erano prima. Inoltre è un calciatore che ha solo 24 anni, con ampi margini di miglioramento. Mi piacciono molto anche i rinforzi a centrocampo come Schiavone, Kupisz, Capezzi, ovvero uomini che Castori conosce molto bene. So bene che a Salerno c’è una forte spaccatura tra tifosi e società, però secondo me la Salernitana può fare un campionato di livello".
Come ha già anticipato da lei, a Salerno ormai da anni c’è una forte spaccatura tra società e tifosi. Il tema caldo su cui si discute è quello della multiproprietà, cosa pensa in merito e secondo lei può essere una realtà per il calcio presente e futuro?
"Secondo me può diventare un’arma a doppio taglio, se non utilizzata nel modo corretto. Il fatto di poter far transitare calciatori da una squadra di Serie A ad una di Serie B con più facilità, come tra Lazio e Salernitana, rappresenta un beneficio per la squadra di categoria inferiore. È pur vero però che ciò non deve rappresentare un limite per le ambizioni, questo credo che sia fondamentale anche per far sognare un po’ i tifosi. Gli stessi giocatori che vengono a giocare a Salerno, non devono sentire limitate le proprie ambizioni per la questione della multiproprietà. Quindi se utilizzata nella maniera corretta la multiproprietà può essere vantaggiosa, a patto che ci sia anche l’intenzione di far crescere la squadra di categoria inferiore. È normale che i tifosi vogliano sognare, soprattutto tifosi caldi e passionali come quelli della Salernitana. Hanno ragione nel pretendere una crescita e una promozione, sono ormai molti anni che la squadra granata naviga in B senza riuscire mai ad andare in A. È chiaro che poi viene da pensar male da parte dei tifosi, riguardo alla reale volontà di portare in A la Salernitana da parte della società attuale. Secondo me quindi la sinergia con la Lazio dovrebbe continuare, però permettendo ai tifosi di sognare e avere ambizioni per la propria squadra del cuore".
Sulla Serie B appena iniziata, chi sono le sue favorite e le possibili sorprese?
"Come sorprese mi viene da dire subito la Reggina, chiaramente essendo una neopromossa in pochi la mettono tra le favorite. Un’altra possibile sorpresa, che secondo me può arrivare ai play-off, potrebbe essere il Pisa. È una squadra che ha operato molto bene sul mercato, con un bel mix tra giovani e giocatori esperti. Lo sorso anno è arrivata davvero a venti minuti dai play-off, nella sfida contro il Frosinone. Magari questa stagione con le conferme che ci sono state e rinforzi importanti, per esempio Palombi in attacco, potrebbe anche infastidire le grandi. Invece tra le certezze, quindi favorite per la promozione diretta, ci metterei l’Empoli, il Lecce, la Spal, il Frosinone e il Monza".
Cosa pensa della formula delle cinque sostituzioni, mantenuta anche questa stagione? Sugli stadi, crede sia arrivato il momento di riaprirli parzialmente?
"Per quanto riguarda i cambi, essendoci rose molto lunghe e blocchi a livello di liste, credo che possa essere un qualcosa di utile per giocatori, società e allenatori. Quindi la scelta di mantenere le cinque sostituzioni la vedo in ottica positiva, andrei avanti su questo trend. Per quanto riguarda i tifosi mi auguro che possano tornare piano piano allo stadio, ciò vorrebbe dire che il problema lo stiamo riuscendo a contenere. I tifosi per me sono fondamentali, perché mettono carica, adrenalina ai giocatori ma anche a noi telecronisti. Sono state riaperte tante attività e credo che anche gli stadi con le dovute precauzioni possano farlo. Sento parlare del 25 % della capienza come possibile soluzione di riapertura, anche se io aspetterei ancora a riaprire così tanto. Credo che duemila, tremila, quattromila persone a stadio possano essere gestite e controllate bene. Molto dipenderà anche dai tifosi stessi, che nel loro piccolo dovranno dimostrare responsabilità e maturità nel rispettare le regole anti-Covid19 all’interno degli impianti. Quindi mi auguro che possano tornare al più presto a tifare e vedere dal vivo le partite delle proprie squadre del cuore. Potrebbe davvero essere un bel segnale, per dimostrare come sappiamo convivere con il problema senza però arrenderci".
Autore: Simone Caravano / Twitter: @CaravanoSimone
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