Ospite della nostra rubrica Instagram, “Due chiacchere con”, David Mounard. Calciatore protagonista nella Salernitana dal 2011 al 2014, ma anche in tantissime altre importanti piazze di Lega Pro come Foggia, Benevento o Gallipoli. Proprio con quest’ultima Monaurd può vantare la promozione in Serie B e oltre 30 presenze nella serie cadetta. Durante la diretta abbiamo avuto modo di affrontare diverse tematiche, riguardo la stretta attualità, la sua carriera passata e i suoi obbiettivi futuri. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
Sulla situazione attuale, legata al Coronavirus, e sui possibili scenari di ripresa dei campionati: “Fortunatamente sia io che la mia famiglia stiamo bene, certo non è un momento facile con tutto il mondo fermo, compreso il calcio. La prima cosa che farò, appena sarà possibile uscire liberamente, sarà giocare una partita all’aperto con i miei amici e poi andare a trovare i miei suoceri lontani. Per quanto riguarda i campionati non sono favorevole alla sospensione completa, per esempio come ha deciso la Francia. Più che altro il calcio porta importanti introiti economici e senza una ripresa la perdita sarebbe enorme. Non pensiamo solo ai calciatori, ma a tutti quelle persone che lavorano dietro le quinte nel calcio e mantengono la propria famiglia con quello che guadagnano. Detto ciò il virus non è assolutamente da sottovalutare, quindi è giusto prendersi del tempo per decidere bene sul futuro. Sicuramente saranno decisive le prossime settimane, per avere un verdetto finale della FIGC. Nel caso si dovesse riprendere a giocare, non sarà assolutamente facile tornare dopo due mesi di stop. Per me ci vorranno almeno 3 settimane di preparazione, per avere una forma adeguata e acquisire un minimo di ritmo partita. Infine vorrei dire che in caso di ripresa di Serie A e B, sarà fondamentale però tutelare le categorie inferiori. Perché se si pensa solo a come riprendere i campionati della massima serie e di quella cadetta, senza però tutelare società, calciatori e addetti ai lavori di Serie C, D ed Eccellenza, allora non ci siamo”.
Sulla sua esperienza a Salerno: “In città e con la gente mi sono trovato benissimo, non a caso ho preso casa qui a Salerno e ci vivo con la mia famiglia. Ho tantissimi amici e ultimamente d’estate faccio anche diversi tornei in spiaggia con alcuni tifosi. Voglio bene ai salernitani e loro sono affezionati a me, perché sanno cosa ho fatto per la Salernitana. Partendo dalla prima stagione a Salerno, sinceramente andare a giocare in D, dopo anni in B e C, fu molto particolare per me. Però accettai perché un conto è fare la Serie D a Salerno, un altro è farla in altre piazze minori. Mi ricordo che per convincermi a venire, mi chiamarono Lotito e Pagni in piena notte. Mi parlarono di un progetto importante e vincente, per portare la Salernitana subito in alto. Così io decisi di accettare e fu davvero un scelta azzeccata, anche perchè ho centrai due promozioni, sfiorando quasi la terza dalla C1 alla B. Inoltre vincere a Salerno è sempre bellissimo, in ogni categoria. Ancora oggi mi sento con moltissimi compagni della Salernitana, per esempio Rinaldi con cui ho giocato insieme anche a Foggia. Sono rimasto in contatto anche con Ciro Ginestra, Pasquale Foggia e tanti altri compagni. Sul momento dell’addio ho salutato tutti con educazione e rispetto, certo sono rimasto deluso da alcune persone. Persone che mi hanno dato colpe che non avevo e hanno fatto di tutto per mandarmi via, riuscendoci alla fine. Ma non parlo solo di Fabiani, con cui non ci fu mai un vero rapporto, ma di tante altre con cui potrei benissimo prendermela. Ma non ne vale la pena, anche perché sono un uomo adulto con dei figli a casa e devo comportarmi come tale”.
Sull’esperienza in Serie B con il Gallipoli, durante la stagione 09/10: “In Serie C facemmo una cavalcata incredibile, vincendo il campionato contro squadre importanti come il Pescara di Verratti, il Crotone, il Perugia o il Benevento. Riportammo tantissimo entusiasmo in una piazza importante come Gallipoli, che da tempo non provava emozioni del genere. L’anno dopo in B purtroppo ci furono importanti guai societari, che non ci fecero rendere al meglio. Arrivò un nuovo presidente che il primo giorno si presentò in Ferrari e fece grandissime promesse, ma in realtà non aveva la forza economica per fare la B. Così rimanemmo senza stipendio per tutta la stagione, addirittura facevamo trasferte di più di 8 ore con il treno regionale. Nonostante ciò fino a Novembre eravamo in ottima posizione, ma dopo andò via mister Giannini, ci fu un grande caos e la retrocessione fu inevitabile”.
Sulla Salernitana attuale di Ventura: “Seguo ancora la Salernitana, seppur non più allo stadio. Credo che con un allenatore come Ventura sia d’obbligo puntare a traguardi importanti. È un tecnico che mi piace moltissimo e più volte mi è capitato in carriera di giocare contro le sue squadre, sempre molto preparate e difficili da affrontare. Poi certo il campionato di B è molto imprevedibile ed equilibrato, però la Salernitana può puntare a traguardi importanti”.
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