Terza vittoria della gestione Nicola e terza vittoria di fila dei granata, che superano il record di punti consecutivi in massima serie e danno un boost importantissimo alle chance salvezza. Gara a larghi tratti perfetta da parte degli uomini di Nicola, che cedono nella fase centrale del match causa dispendio di energie nella prima frazione, ma pescano dalla panchina i due jolly vincenti.
Partiamo come sempre dalle statistiche: come era facile auspicare, possesso palla e passaggi a netto favore degli ospiti (72.4% e 493 contro il 27.6 dei granata e solo 139 linee di passaggi riuscite), mentre le occasioni sono state a favore dei granata (10 tiri totali con 4 nello specchio contro gli 8 e 3 dei viola), cosi come i dribling riusciti e i corner. Molti più cross invece per gli uomini di Italiano (19 a 7), al termine di una gara corretta nonostante i tanti scontri di gioco (solo 2 gialli, uno per parte).
Veniamo alle formazioni. Italiano conferma le sensazioni della vigilia, schierando Terracciano, ex di turno, tra i pali, e scegliendo ancora una volta Venuti sull'out di destra, al posto del rientrante Odriozola, evidentemente non ancora al meglio. Rientra invece Milenkovic al centro della difesa, che torna a far coppia con Igor, mentre sulla sinistra c'è sempre capitano Biraghi, pronto ad azionare il suo temibile mancino. Centrocampo stravolto con tutti e tre i titolarissimi fuori (Torreira, Bonaventura e Castrovilli): dentro Amrabat in posizione di play basso, con ai suoi lati Maleh e Duncan. In attacco tridente con Cabral vertice alto, coadiuvato da Ikone e Nico Gonzales, a testimonianza della volontà di Italiano di portare a casa i tre punti. Davide Nicola risponde con qualche sorpresa rispetto alla vigilia: Ranieri, anch'egli ex di turno, arretra nel terzetto difensivo, con Fazio che si sposta al centro, e Gyomber sul centro sinistra. Al suo posto sulla fascia mancina c'è Zortea, mentre rientra Mazzocchi dopo la squalifica sull'out di destra. Mediana blindatissima e confermatissima con Bohinen play basso davanti alla difesa, Ederson e Lassana Coulibaly ai lati. In avanti sorpresa Simone Verdi: l'ex Toro, dopo il gol-vittoria di Udine, parte dal primo minuto accanto al rientrante Djuric. Panca iniziale dunque per Bonazzoli, non apparso in gran forma nelle ultime uscite di campionato.
Solita partenza alla Nicola: Salernitana alta nel baricentro, aggressiva e votata alla proposizione offensiva, con ben 3 occasioni in 8 minuti prima del goal. Verdi in posizione di seconda punta bassa fa letteralmente saltare gli schemi viola, anche perchè da quelle parti c'è Amraabat e non Torreira, e i pericoli fioccano come la neve ad Oslo. Zortea in avvio è bravo ad andare dentro al campo e ad allargarsi, creando superiorità sulla fascia di Venuti che non riesce a contenerlo. Al centro Djuric è una furia e Igor (184 cm) e Milenkovic (195 cm) non riescono a contenerlo. Sulla prima occasione il bosniaco fa centro, sulla seconda sfiora la doppietta. La Viola non riesce a ripartire perchè Coulibaly ed Ederson coprono le linee al centro ed è costretta ad andare solo sul solito binario di sinistra, dove Biraghi e Gonzales sono molto reattivi, mentre Maleh lo è un pò meno. Gli unici pericoli della prima frazione vengono da li con qualche cross, ma la contraerea granata, capitanata da Fazio, non si fa sorprendere. Ranieri annulla praticamente Ikone, mentre Mazzocchi si trova spesso preso nel due contro uno, con Coulibaly che non lo copre adeguatamente.
Italiano capisce la difficoltà e la non possibilità di attaccare su una sola fascia e attua la mossa vincente: Gonzales si sposta sulla destra, supportato dalla freschezza di Odriozola (molto più offensivo di Venuti) mentre Saponara va sulla sinistra, per sfruttare anche il piede invertito. La mossa è vincente perchè proprio i due entrati portano al goal e ad una serie di pericoli per la retroguardia granata. La Salernitana è a corto di energie: Coulibaly ed Ederson calano di condizione, il solo Bohinen sembra averne per tre e prova a fare il possibile, ma Zortea è in riserva, sovrastato da Odriozola. Il pari è inevitabile ed arriva come una sentenza, ma Italiano commette l'errore di osare troppo, inserendo un quarto giocatore offensivo, Callejon. La Fiorentina cerca il goal del sorpasso ma si scopre, anche perchè Odriozola gioca perennemente in avanti e da una palla persa sull'out proprio di destra della Fiorentina nasce il goal. Nicola capisce che è il momento di cambiare: dentro forze fresche in mezzo al campo (Kastanos) e sulla sinistra (Ruggeri). Transizione positiva proprio dell'ex Atalanta che recupera palla, esce, dialoga con Ribery e va al cross: Igor si inceppa, Bonazzoli è un condor che non lascia scampo alla retroguardia viola. Gli ultimi minuti sono di intelligenza ed esperienza, tra falli e gioco con il cronometro.
Davide Nicola è stato bravo, e fortunato, a pescare dalla panchina i cambi giusti. Ha interpretato bene l'approccio iniziale, dove con un pizzico di fortuna poteva chiudere la prima frazione tranquillamente sul 2 a 0. Nella ripresa forse sbaglia ad inserire Ribery e non Bonazzoli, e tarda i cambi, ma alla fine ha avuto ragione e nel calcio, si sa, vince chi ha ragione. Sta di fatto che il 3-5-2 è il modulo tagliato su questa squadra: con un Bohinen cosi davanti alla difesa, giocare a tre non è un rischio, specie se si ha un Fazio tornato ai fasti di un tempo, un Gyomber preciso che nei tre si trova molto meglio che in coppia e un jolly che si chiama Luca Ranieri.
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