625 presenze e 170 goal, dopo gli inizi con la Lodigiani, una carriera divisa tra Foggia, Salernitana, Udinese, Reggina, Palermo, Torino, anche l’Inghilterra (West Ham), Torino, Lecce, Chievo e Lupa Roma. L’esordio in Serie A con la maglia granata nella stagione 98/99, la coppa Uefa disputata con quella rosanero nel 2006/07. Chi meglio di David Di Michele, contattato in esclusiva dalla nostra redazione, può raccontarci Salernitana-Palermo.
Il soprannome di Re David affibbiatole dai tifosi granata e quasi 100 goal sotto l’Arechi. Il sorprendente quinto posto con il Palermo nell’annata 2006/07. Che ricordi conserva di queste due esperienze e a quale piazza si sente più affezionato?
Sono ricordi entrambi bellissimi. Salerno è stata la mia seconda tappa dopo due anni a Foggia, ho esordito in Serie A, è stato il salto nel calcio che conta, peccato solo per la retrocessione. Giocare all’Arechi è stato fantastico ed emozionante. L’affetto dei tifosi è stato impareggiabile, non finirò mai di ringraziare una piazza a cui devo tantissimo. Palermo è stata un’altra tappa importante. Abbiamo fatto un girone di andata nel 2006/07 sorprendente, poi siamo calati; ho avuto l’onore di giocare in Europa. È stata una grande esperienza sia umana che professionale. Tifare per una delle due mi riesce difficile, per ciò che mi hanno trasmesso.
Domani alle 18 si aprirà la serie cadetta. La Salernitana riceverà il Palermo per l’esordio davanti al proprio pubblico, dopo l’ultimo precedente, risalente all’ultima giornata dello scorso anno, vincente per i rosanero. Che partita si aspetta?
All’esordio nessuno vorrà fare brutta figura, entrambe daranno il massimo. La Salernitana vuole cominciare bene davanti al proprio pubblico ed è una squadra ben organizzata, ma per obiettivi il Palermo ha più da perdere, essendo tra le candidate per la promozione, poi l’Arechi sarà una bolgia. L’incognita è la condizione fisica, le prime partite sono sempre un rebus. A livello di organico sono due grandi squadre, ma la differenza domani potrebbero farla l’unità e la compattezza del gruppo, sia da una parte che dall’altra.
Un inizio in sordina, con il malumore dei tifosi, poi una importante accelerata con gli arrivi dei vari Perticone, Micai, Djuric, Jallow, Di Tacchio, Anderson, Migliorini e la ciliegina sulla torta Di Gennaro. Come giudica la campagna acquisti dei granata?
Fare mercato non è mai facile, ci sono tempistiche e imprevisti che i tifosi magari non conoscono. La Salernitana ha fatto un grande mercato in ogni reparto e Di Gennaro è un gran colpo. Tecnicamente non discute, ha solo bisogno di tempo per ritrovarsi fisicamente; per la B è un lusso. Magari domani potrebbe non fare benissimo, ma va giustamente aspettato. A Fabiani do un bel 7,5.
Mai come quest’anno vi è grande unità di intenti tra la dirigenza e il tecnico. Il rinnovo di contratto è un segno tangibile. Quanto può incidere sul rendimento della squadra, al di là della qualità della rosa, un tecnico come Stefano Colantuono?
Come Di Gennaro, anche Colantuono è un lusso per la serie cadetta ed è giusto avere fiducia in lui. Un allenatore con tante esperienze in A e tante promozioni in B, che ha grande ambizione. Conosce a memoria la categoria, sa come preparare le partite e i giocatori devono seguirlo. Ti dà tanto e pretende tanto allo stesso tempo e solo se si rema tutti verso la stessa direzione si possono centrare gli obiettivi. Ha a disposizione una squadra importante in un anno particolare, con la voglia di togliersi grandi soddisfazioni.
La squadra c’è, il tecnico anche e l’annata è di quelle da non fallire. Qual è l’obiettivo della Salernitana 2018/19?
Nell’anno del centenario mi auguro il massimo per la Salernitana per festeggiare al meglio, cioè la Serie A. Chiaramente sarà difficile, in un campionato lungo e complicato. Al 99% do i granata ai play off, dopo due anni che sono stati mancati per poco. Ovviamente il calcio è imprevedibile e può giocare brutti scherzi.
Dopo un calciomercato nel quale tutte le squadre si sono rinforzate, i valori tecnici sembrano essersi realmente alzati. A bocce ferme a chi darebbe la palma di favorita?
Le favorite solitamente sono le retrocesse dalla Serie A. Benevento, Crotone e Verona hanno mantenuto un’ossatura, senza smantellare. I gialloblu hanno qualcosa in più, ma sarà un campionato equilibrato che potrà regalarci sorprese, come spesso successo nelle ultime stagioni. Mi aspetto tante squadre rivelazione.
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