A Salerno è rimasto per poche settimane, il tempo di ambientarsi e di subire un esonero assolutamente inaspettato al termine della partita di Modena col Sassuolo in cui la sostituzione di Arturo Di Napoli fece discutere e arrabbiare la società. I buoni rapporti con il ds Fabiani lo spinsero ad accettare, sperando di sposare un progetto a lungo termine, ma le cose andarono diversamente e tutto si chiuse con un alterco legale con Lombardi a causa di stipendi non pagati. Bortolo Mutti, però, è rimasto legato alla piazza di Salerno ed è convinto che i granata possano essere la mina vagante del torneo, fino alla fine. La redazione di TuttoSalernitana lo ha contattato telefonicamente per parlare dell'attuale campionato cadetto e dell'exploit dei campani:
Anzitutto...le piace il calcio di oggi?
"Purtroppo il calcio è diventato business, le tv hanno un ruolo centrale se non dominante. Gli introiti arrivano da lì e le società si adeguano alle necessità, bisognerà imparare a convivere con queste situazioni che certamente non fanno piacere ai tifosi e li avrebbero danneggiati in caso di partite a porte aperte".
Brescia in zona retrocessione, Salernitana prima. Se lo aspettava?
"Vedere il Brescia in zona retrocessione è una sorpresa in negativo. La Salernitana è prima e in pochi ci avrebbero scommesso, ma è una delle squadre più attrezzate. Nessuno si aspettava una partenza così autoritaria, con il record della miglior difesa e una rosa funzionale alle idee di un allenatore che sta gestendo tutto nel migliore dei modi. Quando semini raccogli, Castori ha fatto bene. Va detto, però, che il Brescia ha avuto una marea di problemi, tra infortuni e Covid. Non hanno mai potuto schierare l'organico al completo, ma anche loro hanno un organico tra i migliori della categoria e non ci sono dubbi che si risolleveranno".
Ripercorrendo la sua carriera, qual è stata la tappa più importante e come ricorda la breve esperienza di Salerno?
"A Messina abbiamo fatto una cavalcata incredibile, passando dall'ultimo posto alla serie A. Sono annate particolari, in cui si innescano delle positività sfociate successivamente in un triennio magnifico. Ovunque sono andato ho avuto ottimi rapporti con l'ambiente, a prescindere dai risultati. Non posso lamentarmi di quello che ho fatto in carriera. A Salerno è stata una parentesi breve, ma bella e formativa per me".
Dal tiki-taka di Ventura alla praticità di Castori: quale Salernitana le piace di più?
"Il calcio ha le sue tematiche e le sue situazioni, ogni allenatore le interpreta in basa alle proprie idee. La Salernitana di Ventura ha deluso, come gioco e per la cattiveria agonistica che è un requisito di cui non si può fare a meno. La squadra di quest'anno mi piace di più: compatta, coesa, ben messa in difesa, pronta a colpire nel momento giusto senza consentire all'avversario di sfruttare le proprie potenzialità. Castori sta lavorando bene. Il bel gioco, per me, è la vittoria, frutto di una mentalità collettiva che porta autostima e consapevolezza. Tutto il resto sono chiacchiere. Se poi hai Tutino, Djuric, Casasola e altre individualità è normale che diventa più semplice. Oggi il calcio è cambiato, velocità e intensità hanno quasi sostituito le qualità tecniche e questo, a lungo andare, si paga. Sono i giocatori a fare la differenza, non i numeri e i moduli. L'ordine tattico è importante perchè consente a tutti di esprimersi al meglio nel proprio ruolo".
Lecce, Empoli e Spal sono più attrezzate della Salernitana per la vittoria del campionato senza passare per i playoff?
"La Salernitana, in questo momento, si sta giocando la serie A a pieno titolo a discapito di altre squadre partite col freno a mano. Il Monza ha preso Balotelli aggiungendolo ad una rosa importante e costosa, ma sta facendo fatica. Si riprenderanno, senza dubbio, ma intanto la Salernitana ha guadagnato terreno. Ci sono almeno sette squadre sullo stesso livello che possono competere per la promozione diretta, ma credo che i granata sono quelli che hanno creato i requisiti fondamentali per il grande salto. E' questo il valore aggiunto, Castori lo conosco bene ed è bravo anche a leggere le partite. Sarà un campionato molto equilibrato, basta guardare la classifica: dopo la Salernitana c'è bagarre, tutto può succedere. L'assenza dei tifosi è un altro fattore da tenere in considerazione, il fattore campo è scemato. Senza dimenticare che il Covid può privarti improvvisamente dei titolari. Proprio per questo è ancora più complicato fare pronostici, ma chi ha i valori morali della Salernitana ha tante possibilità di farcela".
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