All'interno della marco-storia della Lazio di quest’anno ce ne sono tante altre più piccole. Da quella di Luis Alberto, che due anni fa era sul punto di smettere, a quella di Radu, in estate vicino all’addio, passando per quelle di Strakosha e Luiz Felipe. Due interpreti della seconda miglior difesa del campionato (23 gol subiti, 1 in più dell’Inter che ha però due gare da recuperare) il cui percorso, partito da molto lontano, è accumunato dalla parentesi alla Salernitana. Società di cui è proprietario Claudio Lotito e per questo molto vicina alla Lazio, tanto che molti giocatori in passato hanno intrapreso la strada verso la piazza granata per poi tornare indietro con più esperienza. Strakosha e Luiz Felipe sono due di loro: dalla Serie B adesso sono i titolari di una squadra in lotta per lo scudetto, che in attesa di Juve-Inter può guardare tutti dall'alto verso il basso visto il primo posto in classifica. Il portiere albanese, una volta terminata l'avventura in primavera, è andato a Salerno nel 2015-16, finendo la stagione come secondo di Terracciano.
Poi alla Lazio è sbocciato anche grazie all'encomiabile fiducia che gli ha dato la società, sempre pronta a difenderlo e a sostenerlo nelle criticità. Lo stesso discorso, in parallelo, lo si può fare anche per il difensore brasiliano, in campo soltanto 7 volte con la Salernitana nel 2016-17. Tante panchine, tanti momenti di difficoltà e di sconforto. Che però hanno forgiato il carattere e l’animo dei due che al riento a Roma hanno cominciato a dimostrare le proprie qualità.
Le loro valutazioni sono lievitate e ora la Lazio se li coccola, in attesa di capire chi saranno prossimi a seguire le loro orme. Al momento in prestito alla Salernitana ci sono Lombardi, Maistro, Kiyine, Gondo, Cicerelli, Dziczek e Karo. In particolare le attenzioni degli addetti ai lavori di Formello sono rivolte ai primi tre. Lombardi, che ha già esordito e segnato in A con la maglia biancoceleste, è un esterno di corsa, intensità e molto duttile tatticamente. Ventura lo sta schierando come quinto (3 gol e 4 assist in 17 presenze in campionato dopo l’infortunio iniziale) e chissà se in futuro non potrebbe ricoprire lo stesso ruolo nel 3-5-2 di Inzaghi. Maestro è un centrocampista centrale classe ’98: arrivato a fari spenti, ha convinto tutti e a suon di prestazioni con la maglia granata (26 apparizioni quest’anno) ha ricevuto anche la chiamata con la nazionale U21 azzurra. Infine c’è Kiyine, preso dal Chievo con cui ha esordito nel 2018. Esterno, basso e alto, mediano, intermedio e trequartista: il 22enne marocchino può fare davvero tutto in campo e già sarebbe potuto tornare alla Lazio nel mercato di gennaio. È rimasto con Ventura per aiutare la squadra a finire al meglio l'annata, ma a giugno rientrerà alla base e verranno fatte le valutazioni del caso così come per tutti gli altri. Perché la crescita di Strakosha e Luiz Felipe ha fatto capire, se ce ne fosse bisogno, che valorizzare il proprio patrimonio alla lunga potrebbe essere la strategia giusta per raggiungere risultati.
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