Nel match di andata giocato all’Arechi lo scorso dicembre la Salernitana impartì al Pordenone la lezione più severa ricevuta dai ramarri nel corso di questa stagione. I ramarri erano reduci dai successi su Ascoli (2-1), Cosenza (2-1) e Crotone (1-0). Nessuno in casa neroverde si aspettava il crollo (0-4) nel confronto con i campani. I granata andarono subito (3’) in gol con Djuric. Furono poi Kiyine e lo stesso Djuric che nel corso della stessa azione colpirono due volte i legni della porta difesa da Di Gregorio. Al 30’ colpì un palo anche Gavazzi. Nel secondo tempo la Salernitana dilagò andando sul 2-0 ancora con lo scatenato Djuric (61’) e con il fantasista Kiyine autore pure lui di una doppietta (64’ e 89’). Si trattò per i ramarri di una lezione difficile da dimenticare. Ragione di più per la truppa di Tesser per ottenere un risultato che renda più leggero il ricordo dello scivolone nel ducato di Arechi (ottavo secolo), principe longobardo di origine friulana, al quale è stato dedicato lo stadio cittadino.

Sezione: News / Data: Lun 27 luglio 2020 alle 14:30
Autore: TS Redazione
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